LO SVILUPPO CHE CONTINUA FRA INCHIESTE, PAURE, PARALISI, NORME SALVA-MILANO ED EXTRACOSTI/PUNTATA NUMERO 1

Tutta la rigenerazione urbana ancora viva di Milano, i primi cinque progetti di eccellenza che vanno avanti e continuano a cambiare il volto della città

27 Nov 2024 di Giusy Iorlano

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Tutta la rigenerazione urbana ancora viva di Milano, i primi cinque progetti di eccellenza che vanno avanti e continuano a cambiare il volto della città

Nei giorni in cui impazza la polemica politica sul cosiddetto ‘Salva Milano’, la proposta di legge approvata, dopo un iter travagliato, dalla Camera e che ora attende il via libera del Senato, gli occhi sono ora puntati sui tantissimi cantieri all’ombra della Madonnina. Non solo quelli congelati, oltre 150, tra cui torri e grattacieli, paralizzati da mesi di incertezze normative e da almeno 14 inchieste della Procura lombarda. Ma anche quelli, e sono almeno una ventina, che, invece, vanno avanti sulla rigenerazione di aree e sul recupero di edifici dismessi per successive trasformazioni che cambieranno il volto della città e del suo hinterland. La metà di questi progetti sono già avviati, mentre un’altra metà attendono la partenza dei cantieri. Vediamo, allora, in diverse puntate, quali sono e a che punto stanno.

Scalo Farini: in costruzione il Campus di Brera

Forse è il progetto di trasformazione più grande tra tutti quelli che verranno rigenerati nei prossimi anni, parliamo dello Scalo Farini, i sette scali ferroviari dismessi di Milano. Si tratta di un’area di 468mila mq, di cui 300mila mq destinati a parco, messa sul mercato da Fs Sistemi Urbani e che è stata aggiudicata, circa un anno fa, dalla cordata formata dagli americani di Hines insieme a Unicredit e Prelios Sgr che hanno sbaragliato con la loro offerta da 500 milioni di euro la cordata concorrente formata in origine da Coima e Generali real estate.

Al suo interno sono previste aree verdi diffuse, residenziale, di cui molto housing sociale, commerciale e uffici e il campus dell’Accademia di Brera. Quest’ultimo, i cui lavori sono partiti nell’estate del 2022 per concludersi nel 2026, è al momento l’unica parte che sarà realizzata nei prossimi anni. Il progetto, su masterplan di studio OMA (Office for Metropolitan Architecture) di Rem Koolhaas, da 100 milioni di euro, che beneficia dei fondi del Pnrr, è co-finanziato da Regione Lombardia e da Cassa depositi e prestiti per un totale di 20 milioni. Punta di diamante dell’operazione è la nuova residenza universitaria che sorgerà all’interno del Campus dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Uno studentato a basso impatto energetico – NZEB (Nearly Zero Energy Building) e gas-free, che ospiterà, nei suoi 78 alloggi, fino a 200 studenti fuori sede. Tremila metri quadri di superficie, sei livelli e oltre duemila metri quadri tra balconi, loggiati e terrazzamenti, la nuova residenza è un progetto firmato da Mate Engineering e sarà adiacente ai capannoni progettati a inizio Novecento per lo scambio ferro-gomma, oggetto di prossima riqualificazione e riconversione in spazi didattici.

Tra il 2030 e il 2035 è prevista, poi, la realizzazione del nuovo HQ di Unicredit che lascerà le torri in Gae Aulenti.

Scalo di Porta Romana: il Villaggio Olimpico per Milano Cortina 2026

 

A sud della città è in atto un vero e proprio rinascimento all’ex scalo ferroviario di Porta Romana dove sorgeranno da una parte immobili commerciali e nuove residenze (circa 300 alloggi) e dall’altra il Villaggio olimpico che ospiterà gli atleti di Milano Cortina 2026 (al via dal 6 al 22 febbraio 2026, mentre le Paralimpiadi si terranno dal 6 al 15 marzo 2026).

Questo progetto, realizzato dallo studio di architettura statunitense Skidmore Owings & Merrill e scelto da Prada, Coima e Covivio, che con un’offerta da 180 milioni di euro si sono aggiudicati il bando, è forse quello nella fase di lavori più avanzata tra i 7 scali ferroviari in disuso in città, anzi in anticipo per quanto riguarda la costruzione del Villaggio Olimpico tra Via Lorenzini e Via Ripamonti. La discussione, semmai, è sugli extracosti. I sei edifici sono, infatti, già arrivati al tetto e la consegna è prevista tra febbraio e marzo 2025 invece che a luglio dello stesso anno.

Tra il 2026 e il 2027 lo sviluppo completo con il parco al centro (il progetto vincitore è stato quello presentato dal team guidato da OUTCOMIST, e composto da Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture, Carlo Ratti Associati) e con la riconversione del Villaggio Olimpico in residenze universitarie che ospiteranno 450 studenti fuori sede a costo calmierato: 430 euro più spese in camera doppia ogni mese. La realizzazione dei 70mila mq tra uffici e retail nel lato verso piazzale Lodi, invece, dovrebbero avvenire attorno al 2028-2030.

MIND: il Parco Tecnologico con il nuovo Campus della Statale

Un raro successo di smart city sostenibile nata da una partnership pubblico-privata: così Mind è stata definita dal centro di eccellenza della Carta delle Nazioni Unite di Ginevra sulla finanza sostenibile per le infrastrutture e le città intelligenti. L’area che fu sede di Expo2015, e che sta in mano ad Arexpo e Lendlease, sta, infatti, poco alla volta prendendo forma diventando un Parco tematico scientifico tecnologico di 650mila metri quadrati.

Al suo interno previste tre importanti funzioni pubbliche prevalenti:

il nuovo polo ospedaliero IRCCS Galeazzi, già aperto nel 2022 ed eletto ospedale più alto d’Europa, nel 2023 ha raggiunto la sua piena operatività con 15 mila ricoveri annui e una media giornaliera di 1.200 pazienti giornalieri.

E, ancora, il polo di ricerca per le Scienze della vita Human Technopole, il centro di ricerca dell’Expo, con al centro il grande edificio accanto a Palazzo Italia e in fase di completamento.

E, poi, il Campus dell’Università Statale: 210mila metri quadri che, con un investimento di 458 milioni di euro, entro l’anno accademico 2026-2027 accoglierà oltre 18mila  studenti.

Vicino prevista, inoltre, la realizzazione della stazione ferroviaria Mind-Merlata. Proprio a ridosso dell’attuale uscita della fermata della metropolitana Rho-Fiera i cantieri svilupperanno il complesso MoLo, attualmente già in costruzione e che integrerà i parcheggi, l’energy center dell’ecosistema e un’area retail, e Horizon studiato per ospitare spazi di lavoro flessibili e destinati a uso commerciale. Horizon, attualmente in costruzione, ospiterà tenant di alcune società come ABB, E.ON e Confidi Systema, e sarà terminato entro il 2025.

Già completato è, invece, il Mind Village: 10mila metri quadrati di uffici che ospitano 40 aziende – di cui 25 realtà solo negli edifici di The Hive – su un’area frequentata attualmente da oltre 2mila persone al giorno.

Partiti anche i lavori nell’area di West Gate di 300mila mq che prevede uffici, residenze e un Mobility Hub. Previsto anche Zenith che, con i suoi 13 piani alti 56 metri, regalerà a Milano il primato di edificio in legno più alto d’Italia e uno dei più alti in Europa, e l’Innovation Hub. Completamento dei cantieri entro il 2032.

SeiMilano: il parco residenziale firmato da Mario Cucinella

In fase avanzata il progetto di rigenerazione urbana di SeiMilano, nelle ex aree inquinate delle cave Calchi Taeggi, firmato dall’archistar Mario Cucinella e realizzato da Borio Mangiarotti. Un’area di oltre 300 mila mq, nella periferia sud ovest di Milano, tra Via dei Calchi Taeggi e Via Bisceglie, in prossimità della metro, che comprende un nuovo quartiere multifunzionale con uffici, spazi commerciali e residenze (circa circa mille, in edilizia libera e convenzionata), immerse in un parco, progetto del paesaggista Michel Desvigne, di oltre 16 ettari con 4.100 arbusti e 2.300 alberi ad alto fusto.

L’idea alla base dell’intervento “è quella di creare un parco abitato aperto alla città dedicato allo sport – si legge sul portale dello studio MCA (Mario Cucinella Architects) – e al tempo libero attorno al quale distribuire le diverse funzioni previste dal piano attuativo”.

Un primo lotto è stato inaugurato a ottobre 2023, il resto entro la fine del 2025. Al suo interno la porzione destinata al Build To Rent (residenziale in locazione) sarà articolata in 11 edifici, per un totale di 656 appartamenti arredati e destinati alla locazione di medio-lungo termine, oltre ad amenities e servizi riservati ai residenti. Il cantiere è in fase avanzata e la conclusione dei lavori è prevista entro il primo semestre del 2025.

Prossimo alla conclusione anche il cantiere delle torri ad uffici Park West. Il progetto è sempre di MCA, mentre la proprietà in questo caso è di Dea Capital Real Estate SGR, che ha selezionato Dils e Jll in qualità di broker. Si tratta di 3 edifici a destinazione terziario/commerciale più un parcheggio interrato: Tower A (16 piani – 16.506mq), Tower B (10 piani – 10.989mq); Tower C (7 piani – 7.260 mq). Inaugurazione completa tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. L’intero progetto, invece, dovrebbe chiudersi tra il 2026 e il 2027.

Symbiosis: la “Spirale Verde”

L’area di Symbiosis prosegue nel suo sviluppo che dovrebbe concludersi entro il 2026. Progettato su masterplan dello studio di architettura ACPV, già sede di importanti multinazionali, il nuovo “community district” di Milano si estende su un’area di 130 mila mq a sud di Porta Romana.

In fase avanzata di costruzione la nuova sede di Snam (progetto a firma dello studio di architettura Piuarch), con un edificio tre volumi sovrapposti articolati in 14 piani, un grande parco con specchi d’acqua e persino un “Teatro Verde” che verrà utilizzato per attività all’aperto ed eventi, e il nuovo Hq di Moncler, nell’area retrostante la scuola internazionale. Nello specifico, il nuovo quartiere generale della casa di moda, tra viale Ortles, via Gargano e via Broni, è dello studio Antonio Citterio Patricia Viel e prevede la preservazione della ciminiera della preesistente fabbrica, già sanata e poi rifunzionalizzata per mitigare le condizioni termiche dell’immobile attraverso l’immissione di aria esterna in una “serra bioclimatica” che circonda il perimetro dell’intero edificio. Il complesso è sviluppato su una superficie totale di 37 mila mq. Al centro è previsto un giardino circolare che sarà irrigato con la cisterna attigua all’immobile convertita in un serbatoio di acqua piovana.

In partenza, poi, il cantiere (fermo al palo dal 2021) relativo al progetto “Vitae” di Covivio, vincitore del concorso internazionale di Reinventing Cities, caratterizzato da filari sui tetti che si alternano a terrazze e orti, serre stagionali e una “Spirale verde”: un sentiero con una pergola di vite che sale in cima all’edificio e simboleggia la doppia elica del DNA, l’abbraccio tra ricerca e biofilia. Vitae –che vede Cra Carlo Ratti Associati srl, studio di innovazione e design, e Habitech, esperto ambientale, come team lead– è uno sviluppo a destinazione d’uso mista di oltre 10mila mq: uffici e spazi per eventi pubblici dedicati all’alimentazione e alla didattica saranno affiancati da poli dedicati al business e da aree destinate alla ricerca molecolare e oncologica, con una foresteria dedicata ai ricercatori internazionali di Ifom.

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