Donnarumma ridisegna le Ferrovie
Fs, il boom di traffico dà più forza a Regionale e Intercity nel nuovo piano industriale. Nomine, cambia tutto
L’amministratore delegato delle Fs è al lavoro sul nuovo piano strategico che verrà presentato il 12 dicembre. L’obiettivo è quello del rilancio del gruppo con un approccio industriale guardando a cosa funziona e cosa va meno bene per poi decidere di conseguenza. Numeri positivi arrivano dal traffico del Regionale e dagli Intercity che stanno vivendo una stagione di trasformazione e rilancio con gli investimenti messi in campo per il rinnovo della flotta. Donnarumma a breve deciderà anche sulle nomine dei vertici delle controllate. I tempi si sono allungati e, rispetto alle scorse settimane, le caselle cambiano ancora. In particolare cambierebbero le posizioni di vertice di tutte le controllate più importanti, compresa Rete Ferroviaria Italiana che in un primo momento sembrava esclusa dall’attuale tornata.
IN SINTESI
Piano nuovo, squadra nuova. A cinque mesi dal suo insediamento, l’agenda dell’amministratore delegato di Fs spa, Stefano Donnarumma, è a dir poco ‘sfidante’. Il varo del nuovo piano strategico 2025-2029 è vicino al traguardo e verrà presentato il 12 dicembre prossimo. Al contempo, c’è da risolvere il rebus del rinnovo dei vertici di tutte le controllate del gruppo, che sembrava definito tra fine ottobre e inizio novembre e, invece, sarebbe stato riveduto e corretto. Due partite intrecciate a doppio filo che il numero uno delle Ferrovie dovrebbe chiudere nel giro di poche settimane. Le carte del nuovo piano sono ancora coperte ma è lo stesso Donnarumma che ha dato, in questi mesi, alcune indicazioni: la posta in gioco, come ha detto in occasione dell’approvazione dei conti del primo semestre, è quella del rilancio del gruppo con un approccio industriale per migliorare i livelli di servizio e di soluzioni e per garantire i livelli di equilibrio economico-finanziario attesi. Nel cantiere di lavoro aperto che disegnerà il nuovo corso per i prossimi anni – l’ad ha parlato di un piano di lungo periodo – è in corso una revisione strategica dei business, su quello che “funziona o che va meno bene”. E se ci sono business che sicuramente non destano preoccupazioni, questi sono il Regionale e gli intercity, che, da problema nel passato, ora stanno vivendo una stagione di grande dinamismo e che sono destinati a rivestire una centralità strategica anche con il nuovo piano.
Entro il 2027 nella flotta del Regionale oltre 700 nuovi treni, 7 miliardi di investimenti
Sono numeri di peso quelli del Regionale – così si chiama il nuovo brand di Trenitalia lanciato a inizio ottobre – che ha intrapreso, negli ultimi anni un profondo percorso di rinnovamento. Grazie ai contratti di servizio firmati con le regioni – per un portafoglio di 51 miliardi di euro fino al 2023 – dal 2018 ad oggi Regionale ha portato sui binari 500 nuovi treni tecnologicamente avanzati, più confortevoli ed ecosostenibili rispetto alla generazione precedente. Un numero questo che è destinato a crescere perché entro il 2027 i nuovi convogli saranno più di 700, fra quelli elettrici a doppio piano, monopiano e ibridi, arrivando così ad avere l’80% della flotta rinnovata, grazie ad un investimento pari a più di 7 miliardi di euro per l’acquisto dei nuovi treni e di ulteriori 3 miliardi di euro per l’implementazione di tecnologie e manutenzione avanzate. Il cinquecentesimo treno è stato consegnato nello scorso ottobre e ora ne entreranno in flotta altri 226 entro il 2027.
Il rinnovamento della flotta e il lavoro di questi anni hanno fatto bene al servizio regionale che effettua più di 6000 corse al giorno e trasporta oltre 400 milioni di passeggeri all’anno. A migliorare è la puntualità che – secondo i dati del gruppo – da gennaio 2024 a oggi è pari al 92%, mentre è andata avanti la digitalizzazione dei processi di acquisto e di informazione. In particolare, il biglietto digitale, che dal 21 settembre si valida automaticamente e non richiede più il check-in e consente di fornire informazioni sul viaggio in tempo reale, e il nuovo sistema di pagamento Tap&Tap. Novità che, tra le altre, hanno permesso a Regionale di migliorare i propri standard qualitativi e ottenere un buon grado di apprezzamento dalla propria clientela: il 92,3% dei passeggeri, infatti, si dichiara soddisfatta del servizio.
La ‘trasformazione’ del Regionale: anche treno del ‘leisure’ e non solo dei pendolari
Ma c’è anche un’altra novità in questa evoluzione del servizio regionale ed è il fatto che non è più solo il treno dei pendolari ma sta anche conquistando la clientela leisure. Sempre più persone scelgono di viaggiare con Regionale nei weekend e nei giorni festivi. La quota di persone che viaggia sui treni regionali per vacanza e svago è nettamente superiore rispetto al periodo pre-pandemia (dal 29,7% del totale dei viaggiatori di gennaio-luglio 2019 al 37,2% di quelli di gennaio-luglio 2024). Regionale di Trenitalia conferma la sua capillarità con una ricca offerta di destinazioni, soluzioni intermodali e treni Line ed Express.
La riscossa degli Intercity notte, nei primi sei mesi la domanda è cresciuta del 7%. Per i nuovi intercity al Sud 600 milioni
Altra storia di successo e di rilancio sono gli intercity e gli intercity notte. Nel primo semestre del 2024 è stata registrata infatti una crescita della domanda del 7% rispetto al 2023 e di circa il 30% rispetto al 2022, con un traguardo di 2 milioni di passeggeri trasportati a fine anno. Questa ritrovata vitalità dei collegamenti notturni è legata certamente ad una crescente sensibilità, soprattutto delle nuove generazioni, ai temi della sostenibilità ed alle caratteristiche distintive dei treni notte che offrono soluzioni di viaggio capillari, convenienti e confortevoli. Gli intercity consentono infatti di coprire lunghissime distanze, tra il nord ed il sud del paese, collegando grandi centri come Roma e Milano con la Puglia la Calabria e la Sicilia,
assicurando comunque la capillarità del servizio tipica di intercity: 148 stazioni in totale di cui, ad esempio, 18 in Sicilia. Anche in questo caso il rilancio dei treni notturni è l’obiettivo di un’operazione di investimenti per carrozze notte di nuova generazione, con soluzioni all’avanguardia in termini di tecnologia e comfort: un esempio, nelle carrozze letto tutte le cabine saranno dotate di un bagno privato con la doccia. Queste nuove carrozze, che entreranno in servizio nel 2026, sono destinate al sud Italia ed in particolare alla Sicilia, il collegamento più “iconico” di Intercity, quelli in cui l’attraversamento dello stretto avviene con il treno a bordo della nave. L’intercity Notte è il treno delle vacanze, circa il 60% degli utilizzatori, infatti, lo sceglie per raggiungere località di piccole e medie dimensioni (ad esempio al mare Taormina, Otranto, Tropea ma anche San Candido sulle Dolomiti) nelle prime ore del mattino, risparmiando una notte in hotel ed in modo assolutamente sostenibile, con emissioni di CO2 di circa il 70% in meno rispetto all’aereo. Una novità sono gli Intercity ibridi. Il 25 marzo 2024 è partito il primo dei sette treni ibridi intercity che collegano Calabria, Basilicata e Puglia. Sono i primi treni acquistati da Trenitalia con fondi PNRR. L’investimento per gli Intercity ibridi – pari a 60 milioni di euro – si inserisce in un piano più ampio per il Sud, sempre finanziato con fondi PNRR, che include ulteriori 600 milioni per l’acquisto di nuovi treni intercity per il sud.
Cresce la domanda anche per i collegamenti europei, tavoli di lavoro aperti per nuove offerte
La domanda di trasporto in treno sta crescendo anche nei collegamenti Europei “crossborder”, quelli che connettono, cioè, l’Italia con i paesi confinanti. In tale ambito si colloca il nuovo servizio Nightjet, presentato il 10 settembre scorso a Tiburtina, che Trenitalia in cooperazione con OeBB (le Ferrovie Austriache) e che collega Roma a Vienna e Monaco partendo la sera ed arrivando al mattino. Il treno è composto da 14 carrozze e 500 posti con tre tipologie di nuovissime carrozze. Sempre in cooperazione con le ferrovie austriache, un’altra coppia di treni collega la Liguria con Vienna e Monaco, passando anche per Milano. Ed inoltre sono attivi dei tavoli di lavoro con i partner esteri, principalmente OeBB e SBB (Ferrovie Svizzere) per pianificare l’offerta di trasporto internazionale dei prossimi anni, tenuto conto che questi collegamenti rappresentano un’opportunità per il turismo incoming, con viaggia all’insegna della sostenibilità.
Nomine: ipotesi Strisciuglio a Trenitalia e Isi a Rfi
Se i numeri di Regionale e Intercity, sono in crescita , ci sono altri business che qualche preoccupazione, invece, la destano e che sono ora sotto esame, come il settore merci e le attività estere, dove, ha spiegato Donnarumma, bisogna fare un’operazione di asset management e decidere dove puntare. Ma la fibrillazione è grande sul versante delle nomine delle controllate, cioè sugli assetti dei vertici che dovranno mettere a terra le strategie. A fine ottobre, sembrava che le tessere del mosaico fossero, in linea di massima, già definite. Non è stato così: i tempi si sono allungati e, secondo le ultime indiscrezioni circolate, il ‘risiko’ vedrebbe ora coinvolta anche Rete Ferroviaria Italiana, inizialmente esclusa dal valzer. L’attuale ad di Rfi, Gianpiero Strisciuglio, andrebbe infatti a Trenitalia e l’ad di Anas, Aldo Isi, sarebbe promosso a Rfi. Per Anas, peraltro, si prospetterebbe anche un riassetto societario con un scorporo dal gruppo Fs. Non uscirebbe dal gruppo l’attuale ad di Trenitalia, Luigi Corradi, il quale, invece di tornare a Genova (sua città natale) per prendere il timone dell’Autorità portuale, assumere la guida di Fs International.