IL POSITION PAPER DELL'AIS

Digitalizzare per ridurre del 40% gli sprechi materiali. I criteri per il 2030

“La digitalizzazione e la sostenibilità sono sfide chiave del nostro tempo, strettamente intrecciate nelle strategie del settore delle costruzioni – ha dichiarato Luca Ferrari, Vicepresidente di AIS e coordinatore del GdL -. Il nostro Gruppo di Lavoro ha approfondito l’impatto positivo della digitalizzazione, dimostrando come le nuove tecnologie possano supportare l’intero ciclo di vita delle infrastrutture in ottica sostenibile”. L’obiettivo è seguire la strada del Green Deal europeo e per questo verranno monitorate le performance da qui a fine decennio dei progetti

20 Nov 2024

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Anche il mondo delle costruzioni è atteso dalla doppia transizione, verde e blu. Ambientale e digitale. L’Ais, l’associazione italiana per le infrastrutture sostenibili, ha stilato un paper per istruire chi opera nell’edilizia sul percorso di sostenibilità al 2030. Il cuore delle strategie da adottare riguarda il monitoraggio delle performance progettuali: ecco perché l’Ais ha identificato degli indicatori di sostenibilità (Key Performance Indicators) da associare agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, cui è ispirato anche il Green Deal europeo e a livello aziendale i criteri Esg (acronimo di Environmental, Social, Governance).

Come ridurre gli sprechi materiali

Con questo percorso di monitoraggio, secondo l’Ais, si può arrivare a implementare procedure via via sempre più digitalizzate che possono abbattere fino al 30% delle emissioni di Co2 durante il ciclo di vita delle infrastrutture.

Una proposta di Ais è quella di creare una piattaforma nazionale per la gestione dei dati, in grado di raccogliere e utilizzare le informazioni digitali sulle infrastrutture per migliorare la loro efficienza e sostenibilità. L’obiettivo è arrivare a ridurre del 40% gli sprechi materiali e ottimizzare l’uso delle risorse, seguendo le direttive del Green Deal europeo.

 

 

Questi indicatori di performance, i Kpi, dovranno contribuire a valutare le performance ambientali, sociali e di governance in tutte le fasi di sviluppo e gestione dei progetti infrastrutturali.

Alcuni esempi di digitalizzazione (e di freni attuali)

Alcuni esempi concreti di digitalizzazione nel settore delle costruzioni sono il Digital Twin e l’Intelligenza Artificiale. Tecnologie che lavorano sull’efficienza operativa e riducono l’impronta di carbonio rispetto ai metodi tradizionali. In terzo luogo, digitalizzare i progetti migliora anche la sicurezza dei (e nei) cantieri.

I modelli informativi Bim, poi, sono in grado di curare le informazioni al meglio, riducendo gli errori e quindi gli sprechi materiali. Ancora, come ha ricordato il vicepresidente Ais Luca Ferrari nell’intervista al sito dell’associazione, applicare l’Ia in questo settore edilizio permette di analizzare in tempo reale informazioni rilevate da telecamere o dispositivi indossabili.

Guardando a quanto fatto fino ad ora in termini di digitalizzazione, lo stesso Ferrari ha ricordato che il contributo più importante è stato nella progettazione dell’opera. Mentre “molto resta da fare perché possa fornire lo stesso contributo nella fase di costruzione e, ancor di più nella fase di esercizio”.

 

 

Tali margini potranno essere colmati con altre tecnologie come  la mixed reality, i dispositivi IoT (Internet of Things), i dispositivi indossabili, l’Intelligenza Artificiale, l’architettura Blockchain. L’obiettivo è affinare la cattura e la gestione delle informazioni e progredire sulla via della sostenibilità delle opere. “Il monitoraggio real-time – con sensoristica di vario genere – permette di tracciare parametri ambientali (ad esempio le emissioni in atmosfera o l’utilizzo di risorse quali acqua ed energia), di monitorare gli avanzamenti, eventuali criticità come eventi atmosferici con continuità anche senza la presenza in cantiere”, si legge nel position paper.

Quanto agli ostacoli che ancora ci sono nella digitalizzazione edilizia, per Ferrari vanno citati “da un lato la carenza informativa e formativa di diversi operatori del settore stesso causata, anche, da un’estrema frammentarietà; è infatti noto che nelle realtà più piccole si riscontra una minora propensione a far propria l’innovazione in tempi rapidi”. Dall’altro, “la lunghezza della filiera, caratteristica del comparto, a sua volta non aiuta certo la diffusione della Digitalizzazione. Infine, diverse Stazioni Appaltanti pubbliche sono ancora decisamente poco digitali e questo non aiuta certo il dialogo con gli operatori economici”. Eppure, scrive l’Ais nel report, “l’innovazione tecnologica deve trasformare il tradizionale cantiere in un “cantiere digitale”, con l’innesco di un circuito virtuoso ed un conseguente innalzamento del livello medio della sicurezza. Esistono svariate soluzioni software in grado di supportare la pianificazione, programmazione e gestione dei progetti e l’esecuzione del cantiere anche utilizzando la capacità visiva grafica ad alta precisione sfruttando le modellazioni informative. Quello che occorre fare è una reale “progettazione integrata” per tendere all’eliminazione, o quanto meno alla riduzione massima, dei rischi sul lavoro, principio che è alla base del Testo Unico per la Salute e Sicurezza dei Lavoratori”.

Guardando all’ultima fase, quella esecutiva, “la documentazione di cantiere e i modelli informativi, vengono progressivamente arricchiti rispetto ai reali avanzamenti, nel rispetto di quanto previsto dal PSC e con riferimento alla scelta delle attrezzature, dei macchinari e delle opere provvisionali più idonee a svolgere in sicurezza le lavorazioni in relazione agli effettivi spazi operativi”. Vi si aggiungono, poi, altre modellazioni specifiche: apprestamenti, opere provvisionali e macchine di cantiere di supporto.

Le infrastrutture verso una nuova era

Insomma, il percorso digitale e sostenibile è e sarà sempre più inevitabile anche per le costruzioni. D’altronde, parliamo sempre più spesso di efficientamento e smartizzazione degli edifici. Per Luca Ferrari, che è stato coordinatore del gruppo di lavoro del paper, “la digitalizzazione e la sostenibilità sono sfide chiave del nostro tempo, strettamente intrecciate nelle strategie del settore delle costruzioni. Le nuove tecnologie possano supportare l’intero ciclo di vita delle infrastrutture in ottica sostenibile”.

Secondo Lorenzo Orsenigo, presidente Ais, “la digitalizzazione non è solo un’innovazione tecnologica, ma un’opportunità per trasformare il nostro modo di costruire. Vogliamo portare il settore verso una nuova era, in cui sostenibilità e innovazione vadano di pari passo, creando valore economico e offrendo benefici concreti per le infrastrutture e per le comunità che ne usufruiscono”.

Red. Diac

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