La giornata

Superato lo stallo, Fitto e Ribera nominati vicepresidenti Ue

  • Piano Mattei, illustrata alla Camera la relazione annuale. Arrivano nuovi fondi con Cdp e Simest
  • Bankitalia: nel 2024 rallenta la Lombardia, cresce oltre la media la Campania
  • De Gennaro (Gdf):  “9 miliardi di crediti inesistenti di bonus sequestrati negli ultimi 3 anni”
  • Cgil: la nuove norme sugli appalti sono contro i lavoratori e la trasparenza

21 Nov 2024

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Fumata bianca per i componenti della nuova Commissione europea e per i due vicepresidenti esecutivi designati Raffaele Fitto e la spagnola Teresa Ribera. Dopo l’accordo tra socialisti e popolari, il via libera da parte delle commissioni competenti del Parlamento europeo  è arrivato nella tarda serata di ieri. Nel pomeriggio fonti parlamentari, a margine della conferenza dei capigruppo dell’Eurocamera, avevano annunciato che l’accordo era stato raggiunto ma fino alla fine si sono consumati scontri e le schermaglie sulla spagnola Ribera che hanno tenuto  in sospeso la nomina dello stesso Fitto. “Raffaele Fitto è stato confermato nel ruolo di Vicepresidente esecutivo della Commissione europea. Quest’importante incarico attribuito al Commissario designato dall’Italia è una vittoria di tutti gli italiani, non del Governo o di una forza politica”, ha dichiarato la premier Giorgia Meloni. “Abbiamo ottenuto un portafoglio di peso e il coordinamento di deleghe strategiche per la nostra Nazione e per l’Europa intera, come l’agricoltura, la pesca, l’economia del mare, i trasporti e il turismo. Questa indicazione è la conferma di una ritrovata centralità dell’Italia in ambito europeo, all’altezza del nostro ruolo come Stato fondatore della UE, seconda manifattura d’Europa e terza economia del Continente”.

Piano Mattei, illustrata in Aula la relazione annuale. Arrivano nuovi fondi con Cdp e Simest

Primo giro di boa per il Piano Mattei. Ieri è stata illustrata alla Commissione Esteri della Camera la relazione annuale sullo stato d’attuazione. Nel documento vengono illustrate ventidue schede di progetto che riguardano soprattutto i nove Paesi coinvolti nelle iniziative pilota. Come noto, nella prima fase, il Piano avrà una dotazione di 5 miliardi e 500 milioni di euro (crediti, operazioni a dono e garanzie), di cui 3mld dal Fondo italiano clima e 2,5mld dai fondi cooperazione e sviluppo. Tra i nuovi strumenti finanziari attivati ci sono quelli insieme a Cassa depositi e prestiti. C’è il Fondo multi-donatori aperto ai contributi terzi e la riattivazione di un fondo bilaterale italiano presso la Banca Africana di Sviluppo. Il Mattei Plan and Rome Process Financing Facility avrà una dotazione italiana iniziale di 120 milioni di euro, quello bilaterale sostanzierà un accordo con la Banca Africana di Sviluppo e la prima tranche italiana corrisponderà a 141,8 milioni di euro. Entrambi i fondi hanno una durata di circa 56 anni. Quanto a Cdp, arriva il Graf (Growth and Resilience platform for Africa) da 400 milioni attuali ampliabili a 750 milioni finali. Cdp contribuirà con 200 milioni di euro e la Banca Africana di Sviluppo con altrettanti 200mln. La durata per veicolarli è di cinque anni. Con Simest, invece, verrà attivata la Misura Africa: 200 milioni iniziali dalle risorse del fondo 394/81 di Simest e Affari Esteri. Tra i primi progetti che partiranno da dicembre c’è quello algerino di recupero di terreni agricoli con il supporto finanziario di Simest. In ambito infrastrutturale, invece, spicca il programma di miglioramento dell’accesso all’acqua potabile per Brazzaville, nella Repubbblica del Congo. Il costo è stimato in 300 milioni di euro non ancora finanziati per migliorare l’approvvigionamento a 1,6 milioni di abitanti. Studi di fattibilità al via nel 2025. Un’iniziativa simile verrà condotta anche in Tunisia con il progetto Tandem da quasi 34 milioni di euro. Sempre a Tunisi, invece, Terna lavorerà a un centro di innovazione tecnologica per aziende energetiche. In tale ambito vale la pena menzionare anche l’Ai hub for sustainable development in collaborazione con l’Undp. E sono previsti fondi dal Mimit. Quanto alla logistica e i trasporti, avanza il corridoio di Lobito che collegherà Luacano (Angola) e Chingola (Zambia). Un progetto del Global Gateway Ue da 200 milioni di dollari
iniziali come dotazione italiana.

Bankitalia: nel 2024 rallenta la Lombardia, cresce oltre la media la Campania

Lombardia e Campania a doppia velocità; rallenta la prima, procede a un passo più sostenuto – anche se sempre moderato –  la seconda. E’ la fotografia che consegna l’aggiornamento congiunturale delle due regioni, pubblicato ieri dalla Banca d’Italia. Nel 2024, l’economia lombarda ha continuato a crescere ma a un ritmo più contenuto. Le stime di Palazzo Koch indicano un aumento del Pil dello 0,4 per cento per il primo semestre, in linea con l’andamento nazionale. È proseguito il calo delle esportazioni, soprattutto verso i paesi dell’area dell’euro e gli Stati Uniti. L’indicatore coincidente Regiocoin Lombardia segnala che la debolezza che ha caratterizzato il 2023 e la prima parte del 2024 è proseguita anche nel terzo trimestre dell’anno. La crescita si è mantenuta sostenuta nel settore dei servizi, soprattutto in quei comparti che hanno beneficiato dell’aumento dei flussi turistici. Nell’industria, la produzione è diminuita, risentendo della debolezza della domanda sia interna sia estera; l’indagine periodica della Banca d’Italia ha rilevato un calo del fatturato nei primi nove mesi dell’anno e le imprese prevedono per i prossimi sei mesi una stabilizzazione delle vendite. Risulta confermata la diminuzione della spesa per investimenti nel 2024 e il calo si estenderebbe al 2025. L’attività produttiva del settore delle costruzioni ha rallentato; il ridimensionamento degli incentivi fiscali per l’incremento dell’efficienza energetica è stato in parte controbilanciato dalla ripresa delle opere pubbliche sostenute dall’avvio dei cantieri del PNRR. Nel corso dell’anno l’inflazione al consumo in regione è rimasta prossima all’1 per cento; la dinamica ha rispecchiato la diminuzione dei costi delle utenze, a fronte di un moderato aumento dei prezzi dei servizi e una stabilizzazione di quelli dei prodotti alimentari. L’occupazione ha continuato a crescere, ma hanno cominciato a manifestarsi segnali di cambiamento delle condizioni del mercato del lavoro. Sono diminuite le ore lavorate nell’industria ed è aumentata la Cassa integrazione guadagni. Il reddito delle famiglie ha ripreso a salire, beneficiando anche dell’aumento delle retribuzioni legate ai rinnovi contrattuali. L’andamento recente ha però solo compensato la perdita di potere d’acquisto subita nel biennio precedente e i consumi hanno ristagnato.

Per la Campania, l’aggiornamento di Bankitalia mostra una crescita dell’attività economica in misura contenuta, per la debolezza della fase ciclica. Nella prima metà dell’anno il prodotto è aumentato dello 0,8 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2023, un incremento superiore alla media italiana e a quello del Mezzogiorno. La debole espansione dell’attività ha risentito di andamenti eterogenei tra i settori dell’economia. I risultati dell’istituto sulle imprese evidenziano nei primi nove mesi dell’anno il permanere di un andamento sfavorevole per la manifattura: il saldo tra la quota di imprese con un incremento delle vendite in termini reali e quella delle aziende che ne hanno registrato un calo è stato negativo, risultando moderatamente più ampio rispetto all’intero 2023. Il comparto automotive, interessato da un recente calo dei livelli di attività, è condizionato dalle incertezze legate alla definizione dei tempi e delle modalità della riconversione tecnologica. Tra le imprese dei servizi l’attività è risultata pressoché stabile: è cresciuta la percentuale di imprese che ha valutato stazionari i livelli delle vendite in termini reali mentre si sono sostanzialmente equivalse le quote delle aziende con vendite in aumento e in calo. Tra i comparti, quello turistico, in ripresa nel precedente biennio, ha risentito della riduzione della domanda interna a fronte di una sostanziale stabilità dei visitatori esteri; questi ultimi hanno continuato a sostenere il traffico aeroportuale che, insieme a quello portuale, registra un aumento dei passeggeri. Per i prossimi sei mesi una quota consistente delle imprese dell’industria e dei servizi segnala aspettative di stabilità del fatturato ma le attese di crescita prevalgono su quelle in riduzione soprattutto nel settore dei servizi. Il settore delle costruzioni è rimasto in espansione, sostenuto dall’accelerazione degli investimenti pubblici degli enti locali campani e dall’avanzamento dei lavori finanziati dal Pnrr; il comparto delle ristrutturazioni abitative, pur risentendo della rimodulazione degli incentivi fiscali, ha beneficiato nei primi mesi dell’anno del protrarsi degli interventi attivati sul finire del 2023 in vista della riduzione delle agevolazioni.

De Gennaro (Gdf):  “9 miliardi di crediti inesistenti di bonus sequestrati negli ultimi 3 anni”

“Le attività investigative in materia di bonus agevolativi in materia edilizia ed energetica hanno messo in luce grandi rischi di frode e riciclaggio derivanti dalla circolazione illimitata e non adeguatamente presidiata dei bonus. Accanto a un progressivo perfezionamento dell’assetto normativo originario la Guardia di Finanza si è attivata sul piano operativo impartendo specifiche direttive ai reparti sul territorio e mettendo a disposizione nuovi applicativi informatici, con lo scopo di tracciare digitalmente le cessioni dei crediti individuando ogni passaggio tra cedente e cessionario e monitorare le anomalie delle compensazioni per ogni singolo codice tributo”. Lo ha detto il comandante generale della Guardia di finanza, Andrea De Gennaro, in audizione davanti alla commissione Anagrafe tributaria, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle misure di contrasto all’evasione fiscale, la sicurezza delle banche dati dell’anagrafe tributaria e la tutela della riservatezza dei dati dei contribuenti.  “Le attività condotte dai reparti del Corpo su tutto il territorio nazionale – ha aggiunto – hanno consentito di individuare e sequestrare negli ultimi tre anni, grazie alla consultazione degli applicativi, circa 9 miliardi di euro di crediti inesistenti, crediti fiscali falsi che se non sequestrati sarebbero stati compensati con debiti tributari veri, comportando una perdita di gettito erariale di pari ammontare. È evidente come la costituzione in tempi rapidi da parte del nostro servizio informatico di nuovi applicativi aiuta nello svolgimento dell’attività investigativa”.

Cgil: la nuove norme sugli appalti sono contro i lavoratori e la trasparenza

“Lo schema di riforma del Codice degli Appalti proposto dal Governo è un serio attacco alla corretta applicazione dei Contratti collettivi di lavoro, al principio della parità delle tutele economiche e normative nei subappalti, alla trasparenza e alla legalità. Un motivo in più per scioperare contro un Governo avverso alle lavoratrici e ai lavoratori”. A dichiararlo in una nota è la Cgil nazionale, mettendo sotto accusa lo Schema di Decreto Legislativo di riforma del Codice degli Appalti appena licenziato dal Governo e che ora dovrà passare per i pareri della Conferenza Stato-Regioni, del Consiglio di Stato e delle Commissioni Parlamentari. Per la Cgil, “gli appalti pubblici dovrebbero essere una leva per promuovere le migliori condizioni per i lavoratori, le massime tutela e sicurezza possibili, favorendo la qualificazione e la crescita delle imprese più serie e strutturate. Tutte le proposte di modifica del Codice vanno nella direzione opposta, dalle modifiche all’articolo 11 a quelle che riguardano clausole sociali e subappalti. Se a questo aggiungiamo l’aumento dei casi in cui si potranno conferire appalti alle imprese uscenti senza gara alcuna, l’abrogazione del rating di legalità, le modifiche su finanza di progetto e appalto integrato, è chiaro il messaggio: pur di fare, non conta come e con quali rischi, per i lavoratori e per le stesse comunità locali”. “Eppure – continua la Confederazione – veniamo da anni dove, anche per impulso del sindacato, si è riusciti a conciliare velocità nei tempi, tutela nel lavoro, salute e sicurezza e anche qualificazione delle imprese, sia negli appalti di lavori che nei servizi e forniture. Lo dimostrano i tanti accordi sindacali fatti da Roma a Bologna, da Napoli a Firenze, con le grandi e piccole stazioni appaltanti”. “Per questo – conclude il sindacato di corso d’Italia – daremo battaglia in tutte le sedi, a livello nazionale e territoriale, con mobilitazioni, vertenze, contrattazione di anticipo, a partire dai prossimi passaggi parlamentari. Una ragione in più per scioperare il prossimo 29 novembre ed essere in piazza”.

Accordo tra la Fondazione Milano Cortina e A2A,  il gruppo multiutility tra i partner domestici dei Giochi

La Fondazione Milano Cortina 2026 e A2A hanno firmato un accordo di collaborazione che celebra l’ingresso del gruppo tra i partner domestici dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026. Una partnership significativa, che sottolinea la volontà di A2A di avvicinarsi allo sport e prendere parte alla manifestazione sportiva che metterà l’Italia al centro del mondo. L’accordo si basa sulla condivisione dei valori sportivi, in nome del forte legame che entrambe le realtà hanno con i territori e con le comunità del Paese: A2A sostiene da sempre le iniziative che consentono la crescita dell’Italia e il suo prestigio a livello nazionale ed internazionale, con particolare attenzione ai luoghi in cui l’azienda ha iniziato il suo sviluppo. A2A fornisce soluzioni su misura per le persone e per le aziende, orientandosi e contribuendo ad un’economia più circolare. Un’intesa che racconta lo sport come un’opportunità di integrazione, crescita individuale, collettiva e di benessere: tutti valori in linea con l’impegno di A2A Life Company nel contribuire al miglioramento della qualità della vita delle persone e dell’ambiente che le circonda. La partnership verrà valorizzata e promossa con una campagna di comunicazione dedicata che prenderà il via il prossimo 24 novembre. Un progetto che ha come protagonista lo sport e gli atleti, rappresentati attraverso le silhouette azzurre che caratterizzano il mondo di A2A. “Diamo il benvenuto ad A2A tra le aziende che hanno scelto di essere in prima linea in questo progetto. Oggi contiamo più di venti aziende partner e ogni nuovo ingresso ci conferma quanto il nostro sistema imprenditoriale senta sempre più il bisogno di avvicinarsi al mondo dello sport. Con Milano Cortina 2026 si aprirà una nuova era per il nostro Paese: l’eredità positiva che lasceremo alle prossime generazioni vedrà la firma di tutti i soggetti che ci hanno creduto veramente e oggi se ne aggiunge una nuova e significativa. I Giochi si realizzano solo con il lavoro di squadra. Stiamo costruendo una rete solida che ci permetterà di affrontare tutte le sfide legate alla complessità di questo evento” ha dichiarato il CEO di Milano Cortina 2026 Andrea Varnier.

Donnarumma (Fs): “puntiamo sulla ‘coopetizione’ per affrontare le sfide della mobilità”

“Coopetizione”, una crasi tra “cooperazione” e “competizione”, diventa la parola d’ordine per una strategia vincente per affrontare le tante sfide di un mondo in rapida trasformazione tecnologica e geopolitica. È quanto si sottolinea nel Rapporto Strategico 2024 del Centro Economia Digitale (Ced), uno dei maggiori think tank italiani che è stato presentato a Roma nella Sala Aldo Moro del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.  La ricerca del CED, basata su un campione di circa 2.000 imprese globali, dimostra che la Coopetizione è in forte crescita: sono 15.000 i casi di collaborazione tra aziende competitor registrati dal 2003 al 2022; il numero di brevetti collaborativi è aumentato del 159%, con una quota che è quasi raddoppiata sul totale dei brevetti (+82%). Una tendenza che si riscontra anche nel settore della mobilità, come rimarcato nell’introduzione del report firmata dall’amministratore delegato del gruppo Fs, Stefano Donnarumma, che nel suo intervento ha sottolineato come il valore della coopetizione sia decisivo anche nel campo dei trasporti, laddove l’evoluzione tecnologica e la rivoluzione digitale stanno modificando profondamene approccio e caratteristiche. “Una strategia vincente può essere quella di miscelare i due elementi nel paradigma della coopetizione per ottenere significativi vantaggi non solo per i player che operano nel sistema, ma anche per la collettività e l’ambiente”, ha evidenziato l’ad di Ferrovie dello Stato secondo cui “le nuove sfide nell’ambito dei nuovi sistemi di trasporto come quelli a levitazione magnetica, Hyperloop, Vertical Take-Off and Landing Vehicles, Automated and Shared Transport Systems, Cooperative, Connected and Automated Mobility, Mobility or Platforms as a Service, Mobility as a Feature, nuovi sistemi di propulsione che utilizzano idrogeno o batterie, i nuovi criteri di sviluppo innovativi basati sulla mobilità sostenibile, richiedono un ulteriore step innovativo. La condivisione di tecnologie e competenze può portare a soluzioni creative che nessuna delle parti avrebbe potuto ottenere da sola”. E proprio in questo rapporto tra i vari soggetti del sistema che Donnarumma individua il “senso della collaborazione con il Ced, riferimento di eccellenza che offre a FS una grande occasione per sperimentare l’approccio coopetitivo con alcune tra le più grandi realtà imprenditoriali e industriali nazionali e internazionali”.

Alla COP 29 Cdp e 2XGlobal discutono di cambiamento climatico e disuguaglianze di genere

Negli ultimi anni, il dibattito internazionale ha evidenziato due sfide urgenti e legate tra loro: il cambiamento climatico e le disuguaglianze di genere. Nonostante l’attenzione crescente, queste tematiche sono spesso percepite come diverse e affrontate separatamente, limitando una comprensione completa dei fenomeni in atto. La finanza climatica comprende risorse economiche, progetti e iniziative destinate a
contrastare il cambiamento climatico, ridurre le sue emissioni e adattarsi ai suoi impatti. Nel tempo sono stati sviluppati diversi strumenti finanziari per perseguire questi obiettivi, come fondi per la transizione energetica, investimenti in energie rinnovabili e strumenti
finanziari dedicati. Tuttavia, il cambiamento climatico non colpisce solo l'ambiente, ma ha anche profondi effetti sociali ed economici, aggravando disuguaglianze già esistenti, come quelle di genere. Le disuguaglianze di genere si manifestano nella differenza di accesso alle risorse, all’istruzione, alle opportunità di lavoro e al potere economico, rendendo le donne e i gruppi di minoranza più vulnerabili ai rischi legati alla crisi climatica. Ciò si traduce in una maggiore esposizione alla discriminazione, alle minacce alla salute, alla perdita di mezzi di
sussistenza e all’insicurezza alimentare e abitativa. Secondo UN Women, entro il 2050 il cambiamento climatico potrebbe spingere 158 milioni di donne e ragazze nella povertà, con 250 milioni a rischio di insicurezza alimentare. Tuttavia, il rapporto Adaptation Gap
dell’UNEP evidenzia che un terzo dei finanziamenti contrassegnati come “significativi dal punto di vista del genere” non integra realmente questa prospettiva. Una visione integrata delle due questioni permetterebbe quindi di rispondere alle sfide in modo più mirato ed efficace. Queste connessioni sono state al centro dell’evento organizzato da Cassa Depositi e Prestiti (CDP), in collaborazione con l’organizzazione
internazionale 2X Global, intitolato “Perché è importante una finanza climatica attenta al genere” svoltosi il 19 novembre alla COP29 di Baku. L’incontro ha riunito esperti internazionali per discutere di come la finanza climatica possa promuovere la resilienza delle comunità e apportare benefici significativi a donne e gruppi vulnerabili.

Inu: un grave errore del Governo il taglio di 1,6 miliardi alla rigenerazione urbana

“Un miliardo e 600 milioni di tagli alla rigenerazione urbana è un grave errore del governo, che per giunta confligge con l’orientamento espresso dalla maggioranza di approvare una legge proprio sulla rigenerazione urbana. Rivolgiamo un appello all’esecutivo e al Parlamento per il ripristino delle risorse”. A dichiararlo, in una nota, è l’Istituto Nazionale di Urbanistica sui contenuti dell’articolo 104 della Manovra in discussione alle Camere. L’INU segnala “il taglio lineare di 800 milioni ai cosiddetti PINQuA, i progetti del Programma innovativo per la qualità dell’abitare gestiti dal Ministero delle Infrastrutture e realizzati dai Comuni che hanno firmato convenzioni con lo Stato aggiudicando appalti alle imprese. I cantieri sono avviati e le imprese potrebbero rivalersi sui Comuni in caso di interruzione dei lavori per sopravvenuta mancanza di fondi. Un’altra grave conseguenza sarebbe il ritiro degli investimenti privati”. Gli 800 milioni dei PINQuA, prosegue l’Istituto Nazionale di Urbanistica, “vengono poi tagliati a fronte di anticipazioni sul PNRR che il governo ha già acquisito dall’Unione europea. Dall’inserimento in PNRR i PINQuA derivano quindi l’obbligo di conclusione nel 2026, ma come si farà a ultimarli se si tagliano i finanziamenti? E se non si ultimano, come si giustificherà in sede europea il mancato raggiungimento degli obiettivi?”. L’INU segnala “anche altri 800 milioni tagliati sono del Programma periferie degradate. Anche in questo caso le convenzioni sono firmate, gli appalti avviati e i contributi dei privati attivi”. L’Istituto Nazionale di Urbanistica rivolge in conclusione un appello a governo e Parlamento per “il ripristino dei fondi per la rigenerazione urbana, per ragioni tecniche ma anche perché si tratta di risorse che vanno a beneficio della qualità di vita nelle nostre città. Servono in primo luogo ai cittadini che hanno diritto a spazi pubblici più salubri, a infrastrutture rinnovate, a servizi più efficienti. E’ tra l’altro quanto meno paradossale che le risorse vengano cancellate proprio nella fase in cui emerge la volontà politica di condurre in porto la legge sulla rigenerazione urbana, che rischia così di trasformarsi in un mero spot, per giunta infelice”.

Bnz acquisisce da GreenGo due impianti fotovoltaici in Sicilia

BNZ, produttore indipendente di energia elettrica (IPP) chensviluppa, costruisce e gestisce progetti solari fotovoltaici (PV), ha concluso dei Sale and Purchase Agreement (SPA) concordati qualche anno fa per finalizzare l’acquisto di due impianti fotovoltaici greenfield da GreenGo con una capacità totale di 127,7 MW. I due impianti, rispettivamente di 90,5 MW e 37,2 MW, si trovano in Sicilia, nei comuni di
Francofonte (Siracusa) e Lercara Friddi (Palermo). L’impianto fotovoltaico di Lercara sarà operativo entro la prima metà del 2026, mentre
l’entrata in funzione di quello di Francofonte è prevista per la fine del 2026. L’energia pulita prodotta da questi due impianti solari soddisferà il fabbisogno annuale di elettricità di circa 51.000 residenti. In totale, i due impianti eviteranno l’emissione di 72.880 tonnellate di CO2
all’anno, l’equivalente di circa 27.000 voli andata e ritorno da Palermo alle Maldive. Nell’ambito dell’impegno nei confronti dei territori in cui è opera, BNZ partecipa alla creazione di una comunità agro-energetica con il supporto delle autorità locali di Francofonte. Questo impianto rappresenta un modello innovativo di gestione delle compensazioni con un sistema aperto che coinvolge più stakeholder, ovvero sia gli enti locali che le imprese agricole del territorio, una zona di eccellenza per la coltivazione degli agrumi. Luis Selva, Amministratore Delegato di BNZ, ha dichiarato: “L’acquisizione di questi impianti pienamente autorizzati rappresenta i nostri primi passi in Sicilia e il consolidamento della nostra presenza nel mercato italiano. Ringraziamo GreenGo per la collaborazione e per lo sviluppo di questi progetti in modo molto attento alle esigenze delle comunità locali. Prendiamo il testimone confermando il nostro impegno ad essere un partner responsabile nelle comunità in cui operiamo, per far sì che questi progetti possano essere un’opportunità di crescita sociale e ambientale,
creando relazioni solide per garantire la creazione di valore nel lungo periodo”. A settembre 2023, inoltre, BNZ ha inaugurato nel Lazio i lavori di tre impianti fotovoltaici per una capacità totale di 135 MW, che sorgeranno vicino a Viterbo e Montalto di Castro.
Altri progetti sono in fase di sviluppo nella stessa Regione, insieme a Puglia e Sicilia. BNZ, parte di Nuveen Infrastructure, grazie alle proprie competenze e agli investimenti in atto, intende collaborare agli obiettivi di transizione energetica dell’Italia e prevede di dar vita a ulteriori iniziative nel Paese sviluppando una pipeline totale di circa 500MW di progetti di energia rinnovabile entro la fine del 2025. Complessivamente, in Europa meridionale, BNZ prevede di implementare un portafoglio complessivo di oltre 1,7 GW di energia rinnovabile.

Oggi all’Art giornata di formazione sulle manovre salvavita

Si svolgerà domani, presso la sede ART di Torino al Lingotto, il secondo evento di team building dell’Autorità di regolazione dei Trasporti: una giornata di formazione per i dipendenti ART dedicata all’abilitazione all’uso del defibrillatore, all’apprendimento delle tecniche di rianimazione cardiopolmonare adulto/pediatrico e alla conoscenza delle tecniche anti-soffocamento e disostruzione delle vie aeree del bambino e dell’adulto, nonché al primo soccorso aziendale. Su invito dell’Autorità, che ha aperto l’evento al Comune di Torino, parteciperanno ai corsi anche trenta dipendenti di Città di Torino. “Visto l’elevato impatto sociale dell’iniziativa, abbiamo pensato di invitare il Comune di Torino che ha accolto con entusiasmo la proposta – commenta il Presidente ART Nicola Zaccheo – siamo quindi molto lieti di ospitare una rappresentanza di dipendenti del Comune al nostro evento di team building.”

Maria Cristina Carlini

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