La giornata
A SETTEMBRE l’inflazione ai livelli più bassi da inizio anno, frena a +0,7%
- Le imprese prevedono 489mila assunzioni a ottobre (+3,7%), ma nelle costruzioni è -10,6%
- Protocollo Acli-Ance ‘Case della Testimonianza’ per l’integrazione dei migranti in città di confine
- Sogei: il cda revoca tutte le cariche a Iorio
- Edison lancia la ‘Sustainable Procurement Academy’
- Bankitalia: nel 2022 il reddito medio delle famiglie torna a crescere ma oltre la metà della ricchezza è in mano al 10%
- Stefano Susani nuovo amministratore delegato di Officine Maccaferri
- Case green, caldaie a condensazione e green gas intervento più efficace per decarbonizzare i consumi: i risultati dello studio Bip
IN SINTESI
L’inflazione a settembre tocca il livello più basso registrato a inizio anno, con una frenata, su base annua, a +0,7% rispetto dal +1,1% che si era registrato sd agosto. Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo registra una diminuzione dello 0,2%. E’ quanto emerge dai dati definitivi diffusi dall’Istat. Il calo del tasso d’inflazione si deve ancora all’evoluzione dei prezzi dei Beni energetici (-8,7% da -6,1% di agosto), ma risente anche del rallentamento su base tendenziale dei prezzi di alcune tipologie di servizi (ricreativi, culturali e per la cura della persona e di trasporto). Per contro, nel comparto alimentare, i prezzi aumentano lievemente il loro ritmo di crescita su base annua, contribuendo all’accelerazione dei prezzi del “carrello della spesa” (+1,0% da +0,6%).
A settembre l’inflazione di fondo scende a +1,8% (dal +1,9% registrato negli ultimi tre mesi). L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,0% per l’indice generale e a +2,1% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dell’1,2% su base mensile, per effetto della fine dei saldi estivi di cui l’indice Nic non tiene conto, e dello 0,7% su base annua (da +1,2% di agosto); +0,8% la stima preliminare. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale di -0,1% e una tendenziale di +0,6%. Nel terzo trimestre 2024 l’inflazione, misurata dall’IPCA, aumenta lievemente sia per le famiglie con minore capacità di spesa che per quelle con livelli di spesa più elevati, attestandosi rispettivamente +0,4% e +1,6%.
Le imprese prevedono 489mila assunzioni a ottobre (+3,7%), ma nelle costruzioni è -10,6%
Sono 489mila i lavoratori ricercati a ottobre dalle imprese, con un contratto a tempo determinato superiore a un mese o a tempo indeterminato, 17mila in più rispetto a quanto programmato un anno fa (+3,7%). Previsioni positive anche per il trimestre ottobre-dicembre con circa 1,3 milioni di assunzioni programmate, in crescita rispetto all’analogo periodo del 2023 (+54mila; +4,5%). Si mantiene elevata la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese che coinvolge il 49,3% delle assunzioni programmate, sostanzialmente in linea rispetto a 12 mesi fa. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che elabora le previsioni occupazionali di ottobre. “Resta costante la difficoltà di reperimento del personale da parte delle aziende – rileva il presidente di Unioncamere, Andrea Prete – che in un caso su due impiegano troppo tempo a trovare le professionalità di cui hanno bisogno. Dobbiamo impostare il sistema della formazione in modo da risolvere il problema almeno nel medio termine considerando che la denatalità è un fatto acclarato nel nostro Paese e sarà difficile invertire la rotta. Una politica lungimirante nella gestione dei flussi migratori dovrà tenere conto anche di questi problemi”.
A livello settoriale, l’industria nel suo complesso programma nel mese 141mila entrate (-8mila entrate rispetto a un anno fa; -5,6%) e 349mila entrate nel trimestre ottobre-dicembre (-16mila entrate; -4,4%). A ottobre le imprese del manifatturiero sono alla ricerca di circa 91mila lavoratori (-2,7% rispetto all’analogo periodo del 2023) che salgono a 225mila per l’intero trimestre ottobre-dicembre (-8mila entrate; -3,4%). Le imprese delle costruzioni programmano per ottobre oltre 50mila assunzioni (-10,6% sull’anno) e 124mila per il trimestre (-6,2%). Positive le previsioni di assunzione delle imprese dei servizi con una crescita rispetto a un anno fa dell’8% sull’analogo mese del 2023 (+26mila contratti) e dell’8,4% sul trimestre ottobre-novembre 2023 (+ 70mila contratti). Ad offrire le maggiori opportunità lavorative è il turismo con 90mila richieste nel mese e 245mila nel trimestre e il commercio con 79mila lavoratori nel mese e 207mila nel trimestre. Seguono i servizi alle persone che ricercano oltre 62mila lavoratori nel mese e 152mila nel trimestre.
Nel mese di ottobre si registra una flessione della domanda di lavoro per le micro-imprese (-1,3mila entrate, -0,9%), positive le previsioni di quelle oltre 10 dipendenti (+19mila, +5,9%). Nel trimestre ottobre-dicembre le aspettative di crescita riguardano tutte le fasce dimensionali. Il tempo determinato si conferma la forma contrattuale maggiormente proposta con 276mila unità, pari al 56,4% del totale, a cui seguono i contratti a tempo indeterminato (94mila). La difficoltà di reperimento, che complessivamente riguarda il 49,3% delle ricerche di personale, raggiunge il picco del 66,2% per gli operai specializzati e del 52,4% per le professioni tecniche. Il Borsino delle professioni di Excelsior evidenzia tra le figure di più difficile reperimento tra gli operai specializzati i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (il 79,0% è di difficile reperimento) e i fabbri ferrai costruttori di utensili (76,8%); per le professioni tecniche sono particolarmente difficili da reperire i tecnici in campo ingegneristico (65,5%) e i tecnici della salute (59,5%). Le imprese sono alla ricerca di lavoratori immigrati per coprire 96mila ingressi programmati nel mese di ottobre pari al 19,6% del totale contratti. Tra i settori che ricorrono maggiormente alla manodopera straniera si segnalano: i servizi operativi di supporto a imprese e persone (il 30,2% degli ingressi programmati sarà coperto da personale immigrato), i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (28,5%), i servizi di alloggio e ristorazione (23,2%), la metallurgia (21,6%) e le costruzioni (21,5%). Il 32% delle assunzioni programmate ad ottobre è rivolta a giovani “under 30” per un totale di circa 157mila posizioni ad essi riservate. Le maggiori opportunità di impiego per i giovani sono offerte dai servizi finanziari e assicurativi (il 48,6% delle assunzioni programmate sarà coperto da
giovani), dai servizi informatici e delle telecomunicazioni (45,9%), dal commercio (40,5%), dai servizi di alloggio e ristorazione (40,2%) e dalle industrie chimico-farmaceutiche, plastica e gomma (39,4%). A livello territoriale cresce la domanda di lavoro delle imprese del Sud e Isole (+25mila nel mese e +69mila nel trimestre). Pressoché stabile la domanda di lavoro delle imprese del Centro (-410 assunzioni nel mese e +1,9mila nel trimestre), mentre si segnala una flessione per le imprese del Nord ovest.
Protocollo Acli-Ance ‘Case della Testimonianza’ per l’integrazione di migranti in città di confine
Offrire supporto e accoglienza i migranti in arrivo nelle zone di confine italiane, favorendo al contempo l’integrazione lavorativa e lo sviluppo economico locale. E’ l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato ieri dalle Acli e dall’Ance. Il progetto si proponde di trasformare alcune strutture Acli, in città di confine, in spazi di accoglienza e supporto per i migranti, creando luoghi in cui chi arriva nel nostro Paese possa trovare assistenza immediata, informazioni di base e orientamento. Una delle principali finalità del progetto è quella di facilitare l’integrazione sociale attraverso l’offerta di servizi essenziali, come il supporto nel disbrigo di pratiche amministrative, l’accesso ai servizi sociali e il sostegno nella ricerca di opportunità lavorative. “Le Case della Testimonianza rappresentano un’iniziativa concreta per affrontare le sfide dell’immigrazione in modo inclusivo e solidale. – ha dichiarato il presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia – Vogliamo dare un supporto reale ai migranti e, allo stesso tempo, favorire la crescita delle comunità locali attraverso il contributo di manodopera qualificata. Questo protocollo dimostra l’impegno delle Acli e di Ance nel sostenere l’integrazione sociale e nel promuovere un futuro di convivenza e sviluppo per il nostro Paese. Con questa firma, Acli e Ance gettano le basi per un progetto che guarda oltre l’emergenza dei flussi migratori, puntando a costruire percorsi di inclusione duraturi e un modello di sviluppo capace di coniugare solidarietà e crescita economica.” Grazie alla collaborazione con il sistema bilaterale Formedil, il progetto mira inoltre a favorire l’inserimento lavorativo dei migranti nel settore edile attraverso percorsi formativi specifici che permettano di acquisire competenze professionali spendibili nel mercato del lavoro italiano”. “Con questo protocollo vogliamo ulteriormente rafforzare il nostro impegno per favorire l’integrazione fornendo al tempo stesso un supporto concreto all’accoglienza dei migranti. Siamo consapevoli che le nostre imprese possono fare tanto per raggiungere l’obiettivo di una vera inclusione sociale, come da sempre accade nei nostri cantieri”, ha dichiarato la presidente dell’Ance Federica Brancaccio. Inoltre, le “Case della Testimonianza” non si limiteranno a fornire un punto di orientamento, ma diventeranno anche centri di aggregazione e sensibilizzazione sui temi dell’immigrazione, grazie a mostre, incontri interculturali e laboratori didattici che favoriranno il dialogo tra i migranti e la comunità locale.
Sogei: il cda revoca tutte le cariche a Iorio
Revoca immediata di tutte le cariche, gli incarichi e le procure conferite al direttore generale Paolino Iorio; invio di una nota informativa alla competente Procura regionale della Corte dei conti; conferimento del mandato a un avvocato penalista a tutela di Sogei nell’ambito del procedimento penale a titolo di parte offesa; avvio di un audit interno sugli eventi occorsi; attuazione di interventi organizzativi. Sono queste le deliberazioni del consiglio di amministrazione di Sogei, che si è riunito ieri d’urgenza nella sua totalità, alla presenza del collegio sindacale e del magistrato delegato della Corte dei Conti , addetto al controllo. Sogei, nel ribadire la completa estraneità ai fatti inerenti all’arresto di Iorio, assicura che “l’evento occorso non incide minimamente sulle proprie capacità tecniche, organizzative e operative a garanzia della continuità dei servizi erogati a favore delle amministrazioni clienti. Si sottolinea, inoltre, che Sogei non provvede alla indizione e alla aggiudicazione di gare pubbliche per l’acquisizione di lavori, beni e servizi in quanto tali attività sono conferite per legge a soggetti esterni. L’Azienda sta valutando tutte le ulteriori azioni, anche di tipo risarcitorio, a tutela dell’immagine e reputazione propria e del Mef”.
Edison lancia la ‘Sustainable Procurement Academy’
Edison avvia nuove iniziative per rafforzare la sostenibilità ambientale, sociale e di governance nella sua catena di fornitura. Durante un incontro con i propri fornitori – che è stato aperto dall’amministratore delegato Nicola Monti – è stata presentata la “Sustainable Procurement Academy”, che permetterà ai fornitori di avere accesso a risorse educative, strumenti e corsi specializzati sui temi della sostenibilità. L’evento conclude un viaggio – le tappe precedenti sono state Bari, Napoli, Firenze, Torino e Padova – che ha coinvolto, in due anni, più di 250 fornitori. Durante il percorso, Edison ha collaborato strettamente con esperti del settore e stakeholder esterni come Global Compact Network Italia – GCNI, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – ASVIS, Cerved Rating Agency, oltre a raccogliere le testimonianze di alcune aziende eccellenti nei territori. La pluralità di tutti i contributi ha arricchito il dibattito e fornito strumenti concreti per favorire l’adozione di pratiche sostenibili nella catena di fornitura di Edison. Quest’ultima è molto vasta e articolata, composta da oltre 3.000 fornitori nei settori di renewable energy, componenti di impianto, IT devices, waste management, prestazioni in siti operativi e servizi. Nel 2023 l’acquistato totale è stato di circa 900 milioni di euro, allocato per il 98% su fornitori italiani. L’Academy – realizzata in collaborazione con ALTIS, l’Alta Scuola dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – , dopo un’approfondita fase di ascolto dei bisogni degli stessi fornitori, ha l’obiettivo di dotare le imprese fornitrici di Edison, in particolare le Piccole e Medie, di una «cassetta degli attrezzi» per approfondire i principali concetti della sostenibilità, per essere consapevoli della normativa rilevante a livello nazionale e comunitario, dei segnali di rischio e delle opportunità in ambito ESG e per costruire piani di azione resilienti in ambito ambientale e sociale. L’Academy si compone di due macrosezioni: gli approfondimenti tematici – quattro moduli formativi sui temi di Ambiente e Clima, Sociale e Diritti umani, Governance, Norme e Disclosure – e il mondo Edison per scoprire l’impegno della società nel promuovere la sostenibilità in tutta la catena del valore, attraverso le voci dei protagonisti aziendali, newsletter, eventi e altri contenuti dedicati. Edison si è posta importanti obiettivi in relazione all’ingaggio della propria supply chain sui temi della sostenibilità, quali l’abilitazione del 95% dei fornitori alla piattaforma entro il 2026 e la compilazione del questionario ESG da parte del 95% dei fornitori qualificati entro il 2025. Il coinvolgimento delle Piccole e Medie Imprese italiane è fondamentale per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: queste aziende sono più del 90% del totale in Italia1 e sono sempre più sollecitate ad adottare pratiche sostenibili dai propri clienti, da investitori e istituti di credito, dalle nuove normative nazionali e internazionali. Avviare un percorso su come integrare la sostenibilità nelle attività aziendali riveste per loro un’importanza crescente.
Bankitalia: il reddito medio delle famiglie torna a crescere nel 2022 ma oltre metà della ricchezza è in mano al 10%
Nel 2022 il reddito medio annuo familiare e quello equivalente sono cresciuti in termini reali dell’1,4 e 1,8 per cento rispetto al 2020; risultano tuttavia ancora inferiori a quelli osservati nel 2006 prima della crisi finanziaria globale (del 10 e 5 per cento, rispettivamente). Nel biennio, l’indice di Gini misurato sui redditi equivalenti è aumentato al 33,6 per cento dal 32,8; al netto degli effetti delle modifiche del disegno campionario, esso resta comunque inferiore ai valori registrati a cavallo tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio del nuovo secolo e a quelli pre-pandemici. Lo rileva la Banca d’Italia nel rapporto sui bilanci delle famiglie. Dopo il brusco calo registrato durante la pandemia, nel 2022 la spesa media familiare è tornata ad aumentare, del 5,7 per cento in termini reali rispetto alla rilevazione precedente, sostenuta soprattutto dalla componente dei beni durevoli. La spesa delle famiglie appartenenti al quinto più alto della distribuzione del reddito è aumentata di circa l’11 per cento, in connessione con il forte recupero degli acquisti più voluttuari, mentre quella delle famiglie appartenenti al quinto più basso ha continuato a diminuire (-2 per cento). Nel 2022 più della metà delle famiglie ha avuto un risparmio nullo: questa quota sale al 70 per cento per le famiglie appartenenti al quinto più basso della distribuzione del reddito e scende al 28 per quelle appartenenti al quinto più alto. La ricchezza media a prezzi costanti è aumentata dell’1,8 per cento rispetto al 2020; quella mediana è invece diminuita del 2 per cento. La quota detenuta dal 10 per cento più abbiente è salita di circa 2 punti percentuali, al 52 per cento. La quota di famiglie indebitate è rimasta stabile al 26 per cento. Le famiglie con redditi sopra la mediana detenevano l’85 per cento del totale del debito finanziario. Rispetto al 2020 la quota di debito finanziario detenuta dai nuclei con reddito al di sotto di quello mediano è diminuita di circa 2 punti percentuali, con una riduzione maggiore per il credito al consumo (-6 punti percentuali). Anche l’incidenza delle famiglie finanziariamente vulnerabili è rimasta stabile rispetto al 2020 (1,5 per cento sul totale delle famiglie). Il peso in rapporto alle sole famiglie indebitate si è tuttavia ridotto di circa un punto percentuale rispetto a due anni prima, al 7 per cento.
Stefano Susani nuovo amministratore delegato di Officine Maccaferri
Officine Maccaferri, leader globale nel settore dell’ingegneria civile e ambientale, annuncia oggi la nomina di Stefano Susani quale nuovo Chief Executive Officer del Gruppo, con effetto immediato. Stefano Susani succede a Lapo Vivarelli Colonna, che assume il nuovo ruolo di Group Senior Vice President. Con un’esperienza trentennale nel settore delle infrastrutture e della sostenibilità, Stefano Susani assumerà la guida del Gruppo, contribuendo al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi previsti dal piano strategico. Fra questi, la crescita sia organica che per linee esterne, attraverso acquisizioni mirate in settori e aree geografiche strategiche, e il consolidamento dei risultati operativi già raggiunti attraverso il rafforzamento della supply chain. Prima di approdare in Maccaferri, Stefano Susani è stato Amministratore Delegato di Amplia Infrastructures, società controllata del Gruppo Autostrade per l’Italia. Ha maturato una profonda conoscenza del settore, grazie ad un percorso professionale che lo ha visto ricoprire ruoli di responsabilità tecnica e manageriale in alcune delle principali società operanti nel mondo delle infrastrutture, attive in Italia e all’estero.Contestualmente, il Consiglio di Amministrazione ha nominato Fabio Roppoli quale nuovo Chief Operating Officer. Grazie alle solide competenze maturate nel campo delle trasformazioni produttive in contesti internazionali, Fabio Roppoli supervisionerà le operazioni produttive e industriali del Gruppo in coordinamento con Alexandre Texeira, che assumerà la guida dell’area Americas (LATAM e Nord America). Aaron Smith continuerà a mantenere la guida del mercato nordamericano, contribuendo all’ulteriore sviluppo dell’area. Lapo Vivarelli Colonna, in qualità di Group Senior Vice President, assumerà la responsabilità dell’area di strategy development, di sviluppo del business e delle operazioni di M&A verso nuovi mercati. Lapo Vivarelli Colonna manterrà inoltre l’incarico di Consigliere all’interno del Consiglio di Amministrazione di Officine Maccaferri.
Case Green, caldaie a condensazione e green gas intervento più efficace per decarbonizzare i consumi: i risultati dello studio Bip
Per decarbonizzare i consumi residenziali in Italia sono le caldaie a condensazione la tecnologia più efficace, tecnologia che amplifica la propria sostenibilità impiegando quote crescenti di biometano/bio GpL e green gas. Tale tecnologia si rivela la più conveniente in considerazione delle caratteristiche della maggior parte delle abitazioni degli italiani. È questo il risultato più significativo dello studio “Decarbonizzazione dei consumi termici residenziali”, realizzato da BIP Consulting, e commissionato dalle Associazioni Proxigas, Assogas, Federchimica-Assogasliquidi, Assotermica e Utilitalia. Il rapporto “Decarbonizzazione dei consumi termici residenziali” parte dagli obiettivi fissati dalla Direttiva UE Case Green (EPBD) in termini di riduzione del consumo di energia primaria nei contesti residenziali. Il parco residenziale italiano è caratterizzato da immobili costruiti per oltre il 70% prima degli anni ’80; gli stessi immobili sono per il 50% posizionati nelle ultime classi energetiche, F e G, e si trovano in aree geografiche con caratteristiche climatiche fredde per il 50% dei casi. Sono poi numerosi gli immobili che ricadono nella categoria degli edifici storici. Altro dato significativo è che il 60% degli appartamenti con riscaldamento autonomo non presenta un giardino privato o terrazzo e la mancanza di spazi esterni limita le alternative tecnologiche per il riscaldamento. La spesa complessiva per raggiungere gli standard energetici richiesti dall’EPBD potrebbe attestarsi tra 160 e 480 miliardi di euro. Costi che ricadranno sui cittadini, chiamati ad uno sforzo economico considerevole. A tal proposito bisogna considerare che la ricchezza delle famiglie in Italia è estremamente polarizzata, il 70% delle stesse presenta un reddito medio netto inferiore a 40 mila euro/anno, insufficiente per l’acquisto di una pompa di calore elettrica, il cui costo si aggira attorno ai 10 mila euro. Gli ostacoli all’efficientamento, però, non sono solo economici. L’età media della popolazione italiana è particolarmente alta (più del 30% della popolazione è over 60): sono gli over 65 a detenere la quota maggiore degli immobili di proprietà senza mutuo. L’installazione delle pompe di calore elettriche nel contesto italiano presenta quindi diversi ostacoli: i costi iniziali elevati, le condizioni del parco abitativo, la propensione culturale all’efficientamento energetico, a cui va aggiunta anche un’importante complessità nell’esecuzione dei lavori necessari (basti solo pensare alla necessità di adeguare i sistemi di diffusione del calore interni all’abitazione). Per questo lo studio stima che – dato il contesto – dei 16,6 milioni di abitazioni in classe F e G solo in 5,9 milioni di queste la pompa di calore elettrica potrebbe essere una soluzione perseguibile sul piano tecnico. Ma se si affina l’analisi e si considerano anche i fattori legati al reddito delle famiglie, il numero si riduce a circa 1,76 milioni di abitazioni. È quindi evidente che gli obiettivi EPBD di contrazione del consumo di energia primaria possono essere raggiunti solo adottando un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico. Bisogna offrire ai cittadini alternative, in ogni caso sostenibili, nell’ottica della complementarità e della pluralità di tecnologie e vettori per coinvolgere l’intero patrimonio abitativo; l’elettrificazione rappresenta una valida soluzione in determinati contesti ma non appare essere l’unica. Lo studio sviluppa un’analisi ampia delle soluzioni possibili per la decarbonizzazione dei consumi residenziali, includendo opzioni basate sulla sostituzione delle caldaie tradizionali con caldaie a condensazione e su sistemi ibridi. Per valutare la convenienza economica delle differenti tecnologie di efficientamento sono stati valutati i costi di installazione e di gestione. I risultati evidenziano che la caldaia alimentata a gas (metano o GPL) è la soluzione più economica per i consumatori, le pompe di calore (tecnologia elettrica) risultano poco competitive, non solo a causa degli elevati costi iniziali di investimento ma anche a fronte dell’attuale costo dell’energia elettrica. Pertanto, la sostituzione delle caldaie tradizionali con le nuove a condensazione, alimentate con percentuali crescenti di gas rinnovabili, rappresenta una soluzione efficace per raggiungere i target di efficienza a costi competitivi e con impatti ambientali via via più contenuti.
M.C.C.