I dati della relazione semestrale

Investimenti Fs: Rfi cresce ancora, balzo Anas a 1,6 miliardi nel primo semestre 2024

I dati fotografano l’andamento degli investimenti complessivi del gruppo in crescita rispetto al 2023. Il traino è quello del Polo Infrastrutture con Rfi e Anas. La società stradale, in particolare, passa dai 922 milioni del primo semestre 2022 ai 1.233 milioni dello stesso periodo 2023 ai 1.634 milioni dei primi sei mesi di quest’anno. L’accelerazione si spiega anche con un recupero di pagamenti nei primi sei mesi dell’anno, dopo un 2023 di forti ritardi. Il flusso dei pagamenti non è tuttavia ancora stabilizzato.

08 Ott 2024 di Maria Cristina Carlini

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Investimenti Fs: Rfi cresce ancora, balzo Anas a 1,6 miliardi nel primo semestre 2024

Le Fs Spa proseguono sulla traiettoria di accelerazione degli investimenti, sulla forte spinta impressa negli ultimi anni dal Pnrr. Ad attestarlo sono i dati della relazione semestrale al 30 giugno scorso, approvati dal consiglio di amministrazione del gruppo. Trainante è il Polo Infrastrutture con Rfi che mantiene il suo passo di crescita ma anche di Anas, che, da quando è approdata nella galassia ferroviaria, ha realizzato un deciso balzo.

La fotografia più aggiornata sullo stato dell’arte degli investimenti arriva, dunque, dai numeri della semestrale: al 30 giugno scorso, gli investimenti tecnici gestiti e sviluppati dal gruppo nel primo semestre ammontano complessivamente a 7,4 miliardi di euro in crescita rispetto ai 6,6 miliardi dello stesso periodo del 2023. Il 99% degli interventi interessa l’Italia.  La parte del leone la fa il Polo Infrastrutture con oltre 6,7 miliardi che si confrontano con i 5,7 miliardi del primo semestre dell’anno scorso, con un incremento dell’8%; segue il polo passeggeri con 919 milioni contro i 748 milioni, con un incremento del 23%; il polo della logistica passa da 51 milioni del primo semestre del 2023 a 120 milioni quest’anno con un aumento del 135% mentre a segnare una flessione è il polo urbano che scende  4 milioni da 12 milioni con una variazione negativa del 67%. Gli investimenti in altri servizi aumentano poi a 36 milioni da 16 con un incremento del 120%.

L’85,3% della contabilizzazione degli investimenti totale riguarda, dunque, il Polo Infrastrutture, dove, nel dettaglio, i progetti di Rfi hanno inciso per 4,432 miliardi e quelli di Anas per 1,634 miliardi. La forte accelerazione della società stradale – gli investimenti erano 1,233 nel primo semestre 2023 e 922 milioni nel primo semestre 2022 – si spiega anche con un recupero di pagamenti agli appaltatori nei primi sei mesi dell’anno, dopo un 2023 di forti ritardi. Il flusso dei pagamenti non è tuttavia stabilizzato e lo stesso amministratore delegato di Anas, Aldo Isi, al convegno Ance di Vico ha ammesso ulteriori difficoltà ma ha aggiunto di lavorare per garantire una maggiore regolarità.

Il 12,5% circa si concentra nel Polo Passeggeri. In particolare, Trenitalia registra investimenti per 851 milioni, il gruppo Busitalia per 31 milioni  e le rimanenti società all’estero per 25 milioni (Netinera, TrenitaliaC2C, Trenitalia Uk, Trenitalia France, Ilsa e Hellenic Train. L’1,6% riguarda poi il Polo Logistico, per interventi dedicati al trasporto merci sia in Italia che all’estero con un volume complessivo che si attesta  120 milioni di euro. Infine, lo 0,6% è relativo al Polo Urbano e alle società che erogano servizi trasversali per il gruppo, realizzato da Fs Sistemi Urbani, Fs Park, Fst Technology e Ferservizi.

Tornando agli investimenti del Polo Infrastrutture, dei complessivi 4,432 miliardi di Rfi (il 71% del totale degli investiment del Polo) 3,862 miliardi hanno interessato la rete convenzionale/alta capacità, 94 milioni la rete alta velocità e 476 milioni gli anticipi corrisposti ai fornitori. Nel dettaglio, gli investimenti tecnici di Rfi sono stati destinati per il 30% alla sicurezza, tecnologie e mantenimento in efficienza. Da segnalare che 254 milioni di euro, circa il 6% della spesa complessiva, sono dedicati a interventi in tecnologia d’avanguardia. Il 70% è stato destinato alla realizzazione di interventi sulle direttrici di interesse nazionale, ai progetti di sviluppo infrastrutturale della rete convenzionale/alta capacità e alle grandi opere realizzate per lotti costruttivi principalmente sulle linee Ac/AV Verona-Padova tratta Verona-Vicenza e sulla Milano-Verona tratta Brescia-Verona. Proseguono i lavori sulla Milano-Bari e sulla tratta Terzo Valico dei Giovi.  Nel corso del primo semestre, Rfi ha pubblicato 131 bandi di gara per un valore di 4,3 miliardi di euro di cui 1,7 miliardi per forniture e servizi e 2,6 miliardi per lavori e ci sono state aggiudicazioni definitive di 126 gare per un importo pari a 5 miliardi di euro, di cui 50 gare per 4,4 miliardi per l’affidamento lavori.

Per l’Anas, gli investimenti tecnici  – pari si è detto a 1,634 miliardi – rappresentano il 26% del totale del Polo Infrastrutture e sono stati destinati per il 45% circa alle nuove opere; il 48% al mantenimento in efficienza dell’infrastruttura stradale esistente; la rimanente parte principalmente ad altri interventi sulle dotazioni tecnologiche e informatiche. Nel corso del semestre, Anas ha pubblicato 20 bandi di gara per un valore di 0,2 miliardi , di cui 2 gare per l’affidamento dei lavori per la realizzazione di nuove opere e ci sono state aggiudicazioni definitive di 56 gare per un importo complessivo di circa 2,4 miliardi di euro, di cui 30 gare per 2,2 miliardi di euro per l’affidamento dei lavori.

Gli investimenti Fs negli ultimi 25 anni: dai 3,7 miliardi del 2000 ai 12,6 del picco 2023

L’andamento degli investimenti del primo semestre del 2024 segnano una nuova tappa di crescita su un percorso che, soprattutto, negli ultimi anni ha registrato il forte impulso derivante dal Pnrr. Allargando l’orizzonte agli ultimi 25 anni, si parte da 3,798 miliardi del 2000 che con una progressiva crescita – fatta eccezione per il 2007 – arrivano a 8,864 miliardi nel 2008. Segue una fase di ripiegamento che tocca i minimi nel triennio 2011-2013 (rispettivamente 3,808, 3,891 e 3,895 miliardi). Si riparte nel 2014 con gli investimenti che tornano sopra quota 4 miliardi per passare poi da 5,497 miliardi del 2015 ai 6,693 miliardi del 2020. Poi il balzo nel 2021 con gli investimenti che arrivano a sfiorare i 10 miliardi (9,976 miliardi), si registra poi una flessione nel 2022 con 8,115 miliardi e poi il picco record del 2023 con 12,590 miliardi.

Il balzo di Anas da 582 milioni nel primo semestre  2018 a 1,6 miliardi del 2024

Analizzando poi i soli dati relativi ai  primi semestri a partire dal 2016, emerge la traiettoria di crescita degli investimenti di Rfi, fatta eccezione per la flessione del 2017. Nel 2016  si attestano a 1,281 miliardi su un totale di 2,198 miliardi complessivi del gruppo; nel 2017 a 1,196 miliardi su 1,196 su 1,849 miliardi.  Dal 2018, negli investimenti complessivi del gruppo Fs vengono computati anche quelli di Anas. Su investimenti totali di 1,851 miliardi, 1,348 sono di Rfi e 582 milioni di Anas. Nel 2019, su un totale di 2,180, 1,538 miliardi sono di Rfi e 496 milioni di Anas; nel 2020, su 2,458 miliardi, 1,485 sono in capo a Rfi e 480 milioni ad Anas; nel 2021 su 3,776 miliardi sono, rispettivamente, 2,902 miliardi e 959 milioni; nel 2022 su 4,021 miliardi, sono 2,085 miliardi e 992 milioni; nel 2023 su 6,621 miliardi totali, Rfi sale a 4,246 miliardi mentre Anas cresce ancora a 1,233 miliardi. Poi l’ulteriore crescita nel 2024, con Rfi a quota 4,432 e Anas a 1,634 miliardi dei 7,4 miliardi complessivi.

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