VERSO I PARERI
TU rinnovabili, parte l’iter. INCOGNITA risorse per le procedure
Entro metà ottobre si attende l’esito dell’esame delle Commissioni Ambiente e Attività produttive, oggi intanto verranno definiti i soggetti da audire alla Camera dopo un primo giro tra le associazioni delle imprese green avvenuto in Senato martedì. “L’azione legislativa deve essere affiancata da un’informazione scevra da pregiudizi”, ha commentato Riccardo Zucconi, deputato e responsabile Energia di Fratelli d’Italia
E’ partito ufficialmente l’iter di costituzione del Testo unico sulle rinnovabili. Il Decreto legislativo che mette ordine alle procedure autorizzative puntando a una semplificazione e accelerazione del permitting degli impianti energetici. Ad annunciarlo, ieri, il deputato di Forza Italia e vicepresidente della commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, Francesco Battistoni. Insieme a lui, l’altro relatore – in quota Lega – è Andrea Barabotti.
“Lo schema di decreto – ha ricordato Battistoni nella nota – individua i regimi amministrativi per la costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, dei sistemi di accumulo, delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili alla realizzazione degli impianti stessi. Si tratta di un provvedimento atteso da tempo, che risponde agli obiettivi di semplificazione individuati dal Pnrr, consentendo di raccogliere, unificare e consolidare le norme per la realizzazione degli impianti da fonti di energie rinnovabili”. E ancora: “Come Forza Italia – ha concluso Battistoni – ci siamo sempre adoperati affinché si proseguisse velocemente verso una unicità delle norme applicative al fine di sburocratizzare le procedure e stimolare l’iniziativa privata nel modo migliore: con regole certe, semplici e trasparenti nei tempi, in linea con gli obiettivi energetici richiesti dell’Unione europea”.
A fargli eco anche il deputato e responsabile Energia di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi: “Per vincere la cruciale partita della sicurezza energetica e della competitività, senza sacrificare la crescita economica sull’altare di un ambientalismo ciecamente ideologico, è necessario semplificare ulteriormente gli iter autorizzativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Ed è proprio questo l’obiettivo che si pone il decreto legislativo in materia che attualmente stiamo esaminando in X Commissione alla Camera”. Per poi aggiungere: “Quello delle rinnovabili rappresenta un settore strategico per lo sviluppo sostenibile del Paese e noi ci stiamo impegnando a tutto campo affinché si creino le migliori condizioni normative in questo senso. Ma l’azione legislativa deve essere affiancata da un’informazione scevra da pregiudizi, in grado di contrastare quella logica nimby che tanto ha nuociuto finora”.
Secondo quanto raccolto da Diario Diac, la relazione consegnata alle due commissioni contiene per ora un riepilogo delle norme. Il parere congiunto sarà reso entro metà ottobre e al momento ogni dettaglio è in via di discussione tra maggioranza e governo. Ieri, però, nel resoconto della seduta di mercoledì si leggeva di due punti sollevati dalla relatrice in commissione Bilancio, On. Rebecca Frassini (Lega): da un lato la questione della piattaforma digitale Suer. Piattaforma che dovrà essere unica e realizzata e gestita dal Gse per la presentazione dei progetti, istanze e documentazione per le autorizzazioni agli impianti. Infatti, ha osservato Frassini, il decreto ministeriale attuativo non risulta essere stato ancora adottato. Inoltre, andrebbero chiariti i tempi di realizzazione della piattaforma stessa “e che andrebbe assicurato che tutte le amministrazioni pubbliche dispongano già delle idonee infrastrutture informatiche per ricevere la documentazione”. In secondo luogo, sebbene vi sia una clausola di invarianza per cui non sono previsti sulla carta oneri d’eccesso, “andrebbero forniti elementi diretti a confermare la sostenibilità delle procedure amministrative previste per le amministrazioni statali, regionali, provinciali e comunali a carico delle sole risorse già disponibili a legislazione vigente”. Collegato a ciò, infine, Frassini ha ricordato che nella Direttiva europea 2023/2413 si segnala la frequente “mancanza di personale sufficiente e di competenze tecniche da parte delle autorità di rilascio delle autorizzazioni per valutare l’impatto ambientale dei progetti proposti” lamentata dalle amministrazioni locali.
Tutto rimandato alla prossima settimana per il prosieguo dell’analisi. Oggi intanto verranno definiti i soggetti da audire.