La giornata / Rfi: pronta a partire  la talpa della seconda galleria del Passante Av di Firenze Corradi (Trenitalia): "per i cantieri già in piedi cabine di regia su Natale e la prossima estate" La Rocca (Italo): "la puntualità è calata di 20 punti per cause non dovute a noi" Via libera della Commissione Ue all'acquisizione di Adriatic Lng da parte di Snam e VTTI Unicalce e sindacati siglano l'accordo di secondo livello 'Persone al centro', al centro benessere organizzativo e welfare Legacoop: secondo quadrimestre positivo per le cooperative ma la domanda rallenta Al via la collaborazione tra l'Universitaà dell'Aquila ed Edison per la decarbonizzazione della Regione Abruzzo

Patenti a crediti OLTRE 352mila. Tunisi, al via la formazione edile

  • Rfi: pronta a partire  la talpa della seconda galleria del Passante Av di Firenze
  • Corradi (Trenitalia): “Per i cantieri già in piedi cabine di regia su Natale e la prossima estate”. La Rocca (Italo): “La puntualità è calata di 20 punti per cause non dovute a noi”
  • Via libera della Commissione Ue all’acquisizione di Adriatic Lng da parte di Snam e VTTI

05 Nov 2024

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Sono 352.409 le patenti a crediti chieste e ottenute dalle imprese edili alla data del quattro novembre. E’ la cifra riferita da fonti del ministero del Lavoro a quattro giorni dalla scadenza, il 31 ottobre, del periodo transitorio in cui ai soggetti interessati era consentito di espletare una doppia procedura: la richiesta sul portale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro o l’invio, tramite Pec, dell’autocertificazione/dichiarazione sostitutiva, adempimento sostitutivo alla richiesta della patente a crediti. Ma da venerdì scorso, ogni impresa che, a vario titolo, opera in un cantiere edile deve aver effettuato la richiesta della patente tramite portale Inl poiché l’autocertificazione non avrà più efficacia. Il portale ha registrato anche 4.699 istanze ‘in bozza’, cioe’ di operatori che hanno fatto accesso al portale, si sono identificati, ma non hanno ancora completato l’inserimento di tutti gli elementi necessari al rilascio.

Al via a Tunisi il primo corso per 20 lavoratori edili

Parte a Tunisi il primo corso di formazione per 20 lavoratori edili. A inaugurarlo sono stati il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, e il ministro del Lavoro e della Formazione professionale tunisino, Riadh Chaoued.  Viene così avviato il percorso di mobilità nell’ambito di THAMM Plus, il  programma transregionale della durata di 36 mesi, co-finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero degli Interni italiano, che ha lo scopo di facilitare la mobilità della forza lavoro qualificata e formata tra Marocco, Tunisia e Italia, e di rafforzare i meccanismi di protezione e di integrazione dei lavoratori lungo tutto il ciclo migratorio, sia che i lavoratori lascino la regione, sia che cerchino impiego al suo interno. In Tunisia, obiettivo di programma è la formazione di 2.000 lavoratori del settore edile. Compito che OIM ha affidato alla ONG ELIS in collaborazione con l’Ance.  I corsi hanno la durata di 300 ore, dedicate a formazione tecnico-professionale, lingua e cultura italiana, sicurezza sul lavoro e nozioni di contrattualistica italiana. Ai corsi possono accedere persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni, residenti in Tunisia.Proposto da Ance, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, e gestito su incarico di OIM dall’Associazione
Centro ELIS, ente non profit dedicato alla formazione e ufficialmente riconosciuto come Organizzazione Non Governativa, “Building Talentes and Crafts” – come è stato denominato l’obiettivo di programma perseguito da THAMM Plus in Tunisia – vede la collaborazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero degli Esteri, in particolare l’Ambasciata d’Italia a Tunisi, insieme al Ministero del Lavoro e della Formazione Professionale tunisino e alle agenzie governative Agence Nationale pour l’Emploi et le Travail Indépendant (ANETI) e Agence Tunisienne de la Formation Professionnelle (ATFP). Sono parte attiva del progetto anche l’ente di formazione del sistema bilaterale dell’edilizia Formedil e il Centro Edile per la Sicurezza e la Formazione CESF di Perugia

“L’avvio del programma THAMM Plus rappresenta un passo significativo verso la promozione della mobilità di lavoratori qualificati tra Tunisia e Italia – ha dichiarato Calderone – Questo progetto, che ribadisce la centralità delle persone nelle politiche migratorie del governo italiano, risponde fattivamente alle esigenze del nostro mercato del lavoro anche nell’ottica di rafforzare l’inclusione socio-lavorativa dei lavoratori tunisini dopo l’ingresso in Italia. Un circolo virtuoso che genera benefici per tutte le parti coinvolte, attraverso l’incontro di competenze e professionalità ricercate dalle aziende italiane, migliorate attraverso un percorso di formazione che include la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. A tutti i partecipanti al progetto i migliori auguri di buon lavoro”. Come ha dichiarato il ministro tunisino, “il governo tunisino sta lavorando nel quadro del suo piano prospettico per il 2035 e degli orientamenti del programma nazionale di riforma, per ridurre il tasso di disoccupazione tra giovani e donne, in particolare tra i diplomati. Questa riduzione sarà ottenuta sviluppando ulteriormente le competenze e promuovendole, adattandole ai cambiamenti e alle esigenze del mercato del lavoro nazionale e internazionale, attraverso un sistema di supporto personalizzato per chi è in cerca di lavoro. L’obiettivo è migliorare la loro occupabilità, al fine di creare opportunità di integrazione in posti di lavoro dignitosi, sostenibili e gratificanti per tutti, lavorando al tempo stesso per radicare in loro una cultura dell’iniziativa personale, nel quadro della creazione di imprese individuali o collettive”.

“La partecipazione al progetto di istituzioni pubbliche e organizzazioni provenienti dal mondo della formazione e del lavoro – osserva Pietro Cum, Amministratore Delegato di ELIS – garantisce un approccio di sistema. Contribuiamo a superare il problema dei flussi migratori irregolari, creando opportunità per le persone e per le imprese. Per le persone, che trovano nel nostro Paese i presupposti per costruirsi un futuro. E per le imprese italiane, che non riescono altrimenti a soddisfare il proprio fabbisogno di personale”. Terminata la formazione, i partecipanti ai corsi sono pronti a trasferirsi in Italia con un contratto di lavoro firmato dalle imprese che aderiscono al progetto. “Questo progetto darà ai giovani tunisini selezionati opportunità lavorative concrete, attraverso l’accesso a una formazione articolata, sotto il profilo tecnico, linguistico e della sicurezza. Un obiettivo ambizioso, raggiungibile grazie anche al sistema bilaterale delle costruzioni italiano che è un modello di riferimento in tema di formazione e sicurezza” ha dichiarato il Direttore Generale dell’Ance, Massimiliano Musmeci.

Rfi: pronta a partire  la talpa della seconda galleria del Passante Av di Firenze

È pronta a partire la talpa Marika, che scaverà il secondo tunnel del Passante AV di Firenze da Campo di Marte a Rifredi. La presentazione della fresa è avvenuta  ieri al cantiere di Campo di Marte (Firenze), alla presenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani,  della sindaca di Firenze, Sara Funaro, dell’amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS),Gianpiero Strisciuglio, e dell’amministratore delegato di Pizzarotti & C, Riccardo Garrè. L’opera rientra nel Passante AV di Firenze, che prevede la realizzazione della nuova stazione AV Belfiore e di un passante ferroviario AV composto da due gallerie a singolo binario, poste mediamente a 20 metri di profondità. La nuova linea AV avrà una lunghezza complessiva di 8,35 km. Tecnicamente denominata TBM (Tunnel Boring Machine), Marika ha un peso di 1.500 tonnellate, una lunghezza di 112 metri, un diametro di scavo di 9,4 metri e una potenza di oltre 4.500 Kw. Il nome di questa talpa è stato scelto grazie a un contest online aperto a tutti i cittadini. La partenza di Marika, che verrà utilizzata per lo scavo della galleria del binario verso Sud, è prevista in continuità con l’attività di Iris, la prima TBM attivata lo scorso anno, che ha già scavato circa 1,8 km nel tratto Campo di Marte – Belfiore. Quando Iris sarà giunta in prossimità della Fortezza da Basso, la talpa Marika inizierà lo scavo della seconda galleria, il cui avvio è previsto entro il mese di novembre 2024. Le due frese scaveranno, infatti, con modalità e tempistiche tali da non essere operative in contemporanea. Quest’opera libererà la rete di superficie dal transito dei treni AV, arricchirà l’offerta di servizi regionali a vantaggio dei cittadini, delle imprese e delle attività economiche e turistiche, apporterà benefici alla mobilità locale e metropolitana, riqualificherà le aree comunali e ferroviarie tra Belfiore e Santa Maria Novella. La nuova configurazione della rete ferroviaria fiorentina farà in modo che i treni ad Alta Velocità non interferiscano più con quelli regionali, migliorandone così la regolarità e, allo stesso tempo, aumentando la capacità delle linee di superficie, premessa di un potenziale incremento delle corse locali. Il Passante AV di Firenze è inserito nel progetto Cantieri Parlanti, realizzato dal Gruppo FS in collaborazione con il MIT, per raccontare in maniera trasparente le attività e i benefici delle nuove infrastrutture attraverso iniziative pubbliche, infopoint e una pagina web dedicata alle opere strategiche.   Rete Ferroviaria Italiana è il committente dell’opera, mentre a Italferr è stata assegnata la Direzione dei Lavori, che saranno eseguiti dal Consorzio Florentia (composto dalle società Pizzarotti e Saipem).

Corradi (Trenitalia) “per i cantieri già in piedi cabine di regia su Natale e la prossima estate”

Per il periodo natalizio, dove “i lavori previsti saranno ingenti”, “stiamo andando a verificare, insieme a Rfi, i lavori assolutamente necessari rispetto a quelli che in periodi caldi, come quello del Natale, si possono rimandare”. Questo “non vuol dire che i lavori non si faranno: si faranno”. Ad affermarlo è stato Luigi Corradi, ad Trenitalia, rispondendo alle domande dei deputati durante un’audizione, ieri, in commissione Trasporti della Camera. “La cabina di regia per l’estate – ha detto – è già in piedi: abbiamo già le info più importanti su quelle che saranno le problematiche legate ai lavori che riguardano l’estate”. “Guardando ad agosto di quest’anno – precisa – non è stato una tragedia proprio perché c’è stata una cabina di regia forte tra lavori e riposizionamento dei treni. Pur avendo tantissimi turisti, siamo riusciti a dare un servizio. Alcuni tempi di percorrenza sono stati allungati ma si sapeva dall’inizio e non sono stati impatti vissuti da qualcuno sulla propria pelle all’ultimo momento”. Intanto, “sulle emergenze, stiamo lavorando a un progetto che non è ancora in fase di chiusura definitiva rispetto agli autobus emergenziali”, ha riferito Corradi. “Per quanto lo si pianifichi in anticipo, trovare autobus emergenziali è molto difficili: stiamo quindi pensando se sia il caso di creare una situazione di autobus emergenziali pronta 24 ore su 24 a servizio, in particolare, dell’alta velocità nel periodo estivo. Questo – ha spiegato – mi consentirebbe di avere un’unica organizzazione: gli autobus sono di Trenitalia. Appena c’è un problema riusciamo a capire se mandare la locomotiva di soccorso e liberare la linea, o se, non potendo, mandare l’autobus. In questo progetto  li stiamo dislocando in posizioni dove, se c’è un’emergenza nel giro di un’ora, un’ora e mezza possiamo mandare l’autobus”.

La Rocca (Italo): “la puntualità è calata di 20 punti per cause non dovute a noi’

“La puntualità a 5 minuti di Italo, per cause dovute a Italo, è del 97%; vuol dire che la nostra incidenza è del 3%”. Così l’amministratore delegato e direttore generale di Italo spa, Gianbattista La Rocca, durante un’audizione in commissione Trasporti della Camera. “Quando invece – specifica – parliamo di puntualità legata a tutte le cause che ci possono essere sulla rete, questo 97% si abbatte di più di 20 punti percentuali”. Il primo investimento di ITALO, è stato di 25 treni all’alta velocità. ”Parliamo dell’investimento fatto appunto nel 2008 per permettere all’azienda di partire. Oggi di treni ne abbiamo 51, abbiamo più che raddoppiato la flotta. Considerate che tra acquisto di treni e manutenzione parliamo di un investimento che supera i 5 miliardi di euro”. Lo afferma l’amministratore delegato di ITALO, Gianbattista La Rocca, nel corso dell’audizione in commissione Trasporti della Camera sullo stato e le criticità del servizio e della rete ferroviaria. ”Questo è quello che l’azienda ha investito e quanto ha contribuito per far sì che si sviluppasse”.

Via libera della Commissione Ue all’acquisizione di Adriatic Lng da parte di Snam e VTTI

La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo congiunto di Terminale Gnl Adriatico Srl (“ALNG”) da parte di Snam SpA, entrambe italiane, e di VTTI BV nei Paesi Bassi. L’operazione riguarda principalmente il mercato delle infrastrutture per l’importazione di gas e, più specificatamente, la gestione dei terminali di rigassificazione del GNL in Italia.La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, dato il suo impatto limitato sulla concorrenza nei mercati in cui le società sono attive. In particolare, la Commissione ha rilevato che la capacità di Snam di influenzare i prezzi o altri parametri di concorrenza nelle infrastrutture di importazione del gas in Italia è limitata dalla regolamentazione settoriale e da altri fattori. Di conseguenza, la Commissione ha concluso che è improbabile che Snam possa perseguire una strategia di aumento dei prezzi nei terminali di rigassificazione del GNL in Italia. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la normale procedura di revisione delle concentrazioni.

Costruzioni, nuova convenzione tra Commissione paritetica Casse Edili e Bankitalia

La Commissione Nazionale Paritetica per le Casse Edili (CNCE) e la Banca d’Italia hanno firmato un’importante convenzione che rafforza la collaborazione per il monitoraggio e l’analisi del settore delle costruzioni in Italia. L’accordo consentirà di valorizzare i dati a disposizione del sistema delle Casse, che rappresentano una importante risorsa a garanzia di una base informativa qualificata e tempestiva per l’analisi economica territoriale condotta dalla Banca d’Italia. I dati a disposizione dalle Casse costituiranno un supporto determinante per le pubblicazioni annuali della collana “Economie regionali” redatta dalla Banca d’Italia, mirando a facilitare un approfondimento puntuale delle dinamiche economiche del settore delle costruzioni nelle varie regioni italiane. Grazie a questo accordo, la Banca d’Italia potrà così fruire delle informazioni disponibili su base mensile, trimestrale o annuale, a seconda delle esigenze e della disponibilità, con un livello di dettaglio regionale. Ciò contribuirà in modo significativo a restituire un quadro aggiornato e affidabile del settore, facilitando la programmazione delle analisi entro i tempi previsti per le pubblicazioni annuali. “Con la nuova Convenzione – sottolinea il Presidente della CNCE Dario Firsech – si consolida la collaborazione tra il sistema delle Casse Edili/Edilcasse, coordinato dalla CNCE, e le nostre Istituzioni e ciò rappresenta per noi un importante passaggio. La Convenzione con Banca d’Italia permetterà inoltre di dare un importante contributo per l’analisi e per la definizione di migliori e più adeguate politiche economiche per il nostro Settore”. “Grazie all’accordo – prosegue il Vicepresidente CNCE Francesco Sannino – i flussi informativi saranno semplificati e garantiti per l’intero territorio nazionale, consentendo un’analisi dell’andamento del mercato delle costruzioni aderente alla realtà. Con la Convenzione proseguiamo nel solco avviato da CNCE con la giornata nazionale CNCE dedicata alla valorizzazione del dato, a vantaggio del sistema dell’edilizia e del Paese.”

Social Housing e nuove regole di sviluppo urbano:  Cdp e Ance a Urbanpromo

La risposta all’emergenza abitativa di famiglie, studenti fuori sede e anziani autosufficienti è uno degli obiettivi primari del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, impegnato su tutto il territorio nazionale a investire in iniziative di social, student e senior housing, cioè soluzioni abitative a canone calmierato a favore di queste fasce di popolazione. E’ l’impegno assicurato da Giancarlo Scotti, amministratore delegato di Cdp Real Asset Sgr, nel suo intervento alla 21/a edizione di Urbanpromo, l’evento di settore organizzato da Inu e Urbit, in corso a Firenze fino all’8 novembre. ”Abbiamo iniziato a operare nel social housing nel 2010 attraverso un programma di investimenti in iniziative locali – in gran parte già realizzato – volte alla creazione di 19 mila alloggi sociali e 7 mila posti letto per residenzialità temporanea”, ha dichiarato Scotti nel suo intervento al panel ”Piano Casa”. In Toscana, in particolare, Cdp è il principale investitore nel Fondo Housing Toscano che ha in fase di attuazione un ambizioso programma di 26 iniziative di social housing per complessivi 1.270 alloggi sociali, ubicate nelle principali province toscane (Firenze, Prato, Livorno, Pisa, Pistoia). Per il vicepresidente dell’Ance, Stefano Betti, occorre “ripensare alle regole per città che rispondano alle esigenze moderne, promuovedno efficienza energetica, mobilità sostenibile e modelli abitativi (mixitè) che rispondano meglio alle esigenze della vita contemporanea con una attenzione responsabile alla gestione delle risorse”. “Una riforma organica è essenziale per un sistema normativo stabile, coordinato ed efficace per lo sviluppo urbano”, ha detto Betti.

Unicalce e sindacati siglano accordo di secondo livello su benessere organizzativo e welfare

Un vero modello per il benessere organizzativo, la parità di genere, il welfare e la protezione sociale che va ad ampliare l’accordo di secondo livello del gruppo Unicalce già in essere con investimenti effettivi sul piano sociale. Sono questi gli obiettivi che hanno permesso al Gruppo Unicalce, al coordinamento Rsu del Gruppo e alle segreterie nazionali e territoriali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil di sottoscrivere il progetto “Persone al centro”. Un’ iniziativa che interessa 500 dipendenti del principale produttore italiano di calce, con 11 stabilimenti in tutta Italia. Nel dettaglio, l’accordo prevede tra le altre cose l’incremento dei giorni di permesso per la nascita dei figli, l’aumento da 32 ore a 40 ore di permessi annui per visite mediche e assistenza dei genitori e dei parenti in caso di malattia, 3 giorni annui di permesso retribuito per la malattia del figlio under 14, un giorno aggiuntivo per il congedo di paternità, 8 ore annue per l’inserimento all’asilo e i colloqui scolastici dei figli. Inoltre il testo prevede 150 euro netti annui di rimborso per l’iscrizione dei figli ai campi estivi, flessibilità nell’orario di lavoro ed estensione a tutti i dipendenti dello smartworking. I sindacati si dicono soddisfatti sia per il metodo che per il merito con cui è stato portato avanti il progetto: “Non si tratta di un ‘semplice’ accordo – spiegano le segreterie nazionali delle tre sigle – ma di una intesa che prevede importanti investimenti sul piano sociale che rappresentano la fotografia dei fabbisogni delle lavoratrici e dei lavoratori dei singoli stabilimenti del gruppo; rispondendo a queste esigenze, si crea un ambiente inclusivo e positivo per i lavoratori”. “Il Gruppo di lavoro – si legge nella nota – ha proposto ed elaborato strumenti di natura contrattuale volti a conciliare i tempi vita-lavoro e a sostenere l’assistenza e la cura di familiari degli addetti del Gruppo Unicalce. Un metodo che ha visto una larghissima partecipazione in tutti gli stabilimenti, grazie ad un coinvolgimento attivo, preliminare e non consuntivo, di tutte le Rsu”. “Si tratta di un accordo davvero innovativo – sottolineano i sindacati – reso possibile grazie alla sensibilità dimostrata dai vertici del Gruppo. È un testo che esalta il protagonismo della rappresentanza e che si aggiunge alle importanti disposizioni sul premio di risultato, introdotte dal contratto integrativo aziendale firmato nell’aprile del 2023”, concludono le segreterie nazionali di Feneal, Filca, Fillea.

Legacoop: secondo quadrimestre positivo per le cooperative ma la domanda rallenta

Le cooperative aderenti a Legacoop chiudono il secondo quadrimestre dell’anno con un segno complessivamente positivo: il 71% registra una domanda di prodotti/servizi invariata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sul fronte dell’occupazione, il 69% l’ha mantenuta stabile e si conferma il saldo positivo tra le imprese che hanno ampliato l’organico (21%) e quelle che l’hanno ridotto (10%). Le imprese che evidenziano un aumento della domanda sono il 12% (-2 punti percentuali sulla precedente rilevazione), mentre il 17% ha riportato una contrazione. Dinamiche che si confermano anche nel confronto con il primo quadrimestre dell’anno. Se questi dati sono sostanzialmente in linea con la precedente rilevazione, per quanto riguarda la domanda dall’estero, tra le cooperative che effettuano esportazioni il 34% indica una diminuzione (+4 punti percentuali), mentre solo il 6% ne rileva un aumento (- 5 punti). Riguardo alle prospettive per i prossimi mesi, i cooperatori restano scettici sull’evoluzione del contesto macroeconomico nazionale, con un saldo negativo di 22 punti tra i giudizi positivi che calano all’8% (- 3 punti) e i giudizi negativi che salgono al 30% (+ 6 punti percentuali). Una tendenza che si riflette anche sulle aspettative relative alla domanda, dove, pur restando positivo il saldo tra previsioni ottimistiche e pessimistiche, si registra un calo delle aspettative di crescita (al 21%, -4 punti percentuali) e un aumento di quelle di contrazione (al 16%, + 5 punti). È questa, in sintesi, la tendenza evidenziata dalle imprese cooperative aderenti a Legacoop come emerge dai risultati dell’indagine congiunturale effettuata dall’Area Studi dell’associazione. Nel quadrimestre appena trascorso, gli aumenti della domanda superiori al dato medio (12%) si sono registrati nel settore dell’edilizia abitativa (33%) e nella cooperazione sociale (15%). A livello territoriale, la percentuale più elevata di imprese che la registrano in aumento è al Sud (17%). Buona, come detto, anche la dinamica dell’occupazione, per la quale i saldi positivi superiori al dato medio (+10) si registrano nelle cooperative del settore cultura (+ 19) e nelle cooperative sociali (+ 14). A livello dimensionale, il saldo positivo più elevato (+ 21) si registra nelle grandi cooperative. Le aspettative per i prossimi quattro mesi, pur di segno complessivamente positivo, registrano segnali di un’inversione di tendenza che, come ricordato prima, si inserisce in un complessivo peggioramento delle previsioni riguardo all’andamento del contesto macroeconomico italiano, con il 30% di pessimisti, in crescita di 6 punti percentuali come già ricordato. Nonostante il 63% delle cooperative si attenda un livello stazionario della domanda, calano le previsioni di aumento (al 21%, -4 punti percentuali). I settori dove sono maggiormente concentrate le previsioni di crescita sono quelli dell’edilizia abitativa (58,0%), delle cooperative culturali (25%) e della cooperazione sociale (24%); e, a livello territoriale, al Sud (31%). “È finita la fase post-pandemica, e siamo tornati alla “normalità” -afferma Simone Gamberini, presidente di Legacoop- i dati che abbiamo sotto gli occhi certificano quello che annunciamo da mesi. Dopo il picco di crescita post pandemica, l’ultimo triennio è stato segnato da un costante rallentamento che per inerzia oggi ci conduce all’inversione di tendenza. Di fronte ai costi dell’energia e delle materie prime, all’inflazione, all’aumento insensato dei tassi di interesse, le nostre imprese hanno resistito grazie ad un perdurante livello della domanda che però, oggi, per la prima volta segna uno stop, per quanto lungamente annunciato. Pesano la perdita di competitività e il rallentamento dell’export legato alla crisi tedesca e all’incerto scenario geopolitico internazionale. Certo, ci sono settori che tengono – come i servizi alla persona, l’assistenza, la cultura e il turismo, e così via- ma la flessione dell’industria, della manifattura e lo stop del settore costruzioni sono esiziali per una economia avanzata come è quella italiana. Il nostro sistema produttivo, e con esso le nostre cooperative, si è mostrato vitale e capace di grandi slanci, ma è difficile produrre una crescita contro tutto e contro tutti e infatti il Paese è tornato sulle solite percentuali da zero virgola. Di certo le politiche europee che si annunciano restrittive non paiono voler contribuire in questo senso: ma occorre discontinuità, occorrono politiche industriali per supportare le transizioni, occorrono investimenti per liberare le energie che il nostro paese ha mostrato di avere e di volere usare”.

Al via la collaborazione tra l’Università dell’Aquila ed Edison per la decarbonizzazione della Regione Abruzzo

Produzione e stoccaggio dell’energia, all’efficienza energetica, ai servizi energetici e ambientali e allo sviluppo di Comunità energetiche: sono i principali temi al centro dell’accordo quadro firmato ieri tra l’Università degli Studi dell’Aquila ed Edison per la pianificazione energetics territoriale e ambientale e la decarbonizzazione della Regione Abruzzo.  La firma si è tenuta alla presenza di Nicola Campitelli, consigliere regionale delegato all’energia, Edoardo Alesse, Rettore dell’Università dell’Aquila e Alberto Pasanisi, direttore Ricerca, Sviluppo e Innovazione Tecnologica di Edison. L’accordo quadro prevede l’avvio di un’attività di ricerca che sarà svolta dall’Università dell’Aquila per conto di Edison e  riguarderà la predisposizione di dati relativi ai consumi energetici nella Regione Abruzzo e alle emissione di Co2 associate al comparto energetico. Lo studio caratterizzerà la situazione attuale relativamente a: generazione di energia da fonte rinnovabile e la sua utilizzazione negli usi finali; distribuzione dei consumi energetici (termico, elettrico e meccanico) nel complessivo e nei vari settori economici che caratterizzano l’economia della Regione; e infine le emissioni di CO2 relative ai citati usi energetici finali suddivise per settore socioeconomico e per tipologia di combustibili utilizzati. Per i tre ambiti si farà riferimento ai settori che caratterizzano l’economia della Regione: l’agricoltura, zootecnia e pesca; i trasporti; il residenziale; l’industria; i servizi. I dati cumulativi relativi alle emissioni di CO2 consentiranno di definire l’entità degli interventi da realizzare in tema di generazione di energia rinnovabile nonché sull’efficientamento dei consumi energetici nei vari usi finali e, in definitiva, sulla decarbonizzazione dell’economia energetica regionale. Lo studio offrirà scenari di efficientamento dei consumi energetici nei vari settori economici, con le stime degli investimenti necessari, nella convinzione che una riduzione significativa dei consumi è condizione imprescindibile per la transizione energetica. Un focus particolare sarà indirizzato alle potenzialità della generazione da fonte rinnovabile per la quale si ipotizzeranno scenari di progressiva sostituzione delle fonti fossili al 2030 accanto agli investimenti, nel rispetto della sostenibilità ambientale che i territori richiedono. L’Accordo riguarda inoltre lo studio per la definizione di Comunità Energetiche intese come nuovo modello di aggregazione energetico-sociale, prodromico a una nuova visione dei consumi energetici e dei contributi che possono essere forniti localmente. La realizzazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresenta un passaggio fondamentale verso la transizione energetica dando ai territori un ruolo centrale per il soddisfacimento delle necessità energetiche delle comunità. L’attività è funzionale all’aggiornamento del Piano Energetico della Regione Abruzzo (PER) realizzato dal Dipartimento di Energetica dell’Università degli Studi dell’Aquila confluito nell’odierno Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione e di economia (DIIIE)  e fa seguito alla firma del Protocollo di Intesa tra Regione Abruzzo e Edison del luglio  2023 che si è posto  l’obiettivo di analizzare i fabbisogni del territorio e le opportunità di sviluppo di progetti per accompagnare la transizione energetica della Regione Abruzzo.

 

 

Maria Cristina Carlini

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