Lo studio di CoMar

Partecipate statali: nei primi sei mesi gli investimenti delle 11 quotate toccano 14 miliardi, +5,3% su anno

Il centro studi CoMar traccia un bilancio complessivo dell stagione delle semestrali delle 11 partecipate dello Stato quotate e definisce “complessivamente positivi” i risultati contabili conseguiti. Crescono gli investimenti che arrivano a quota 14 miliardi con un incremento del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2024. In crescita i ricavi mentre gli utili netti registrano una flessione.

06 Ago 2025 di Maria Cristina Carlini

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Si è conclusa, in questi giorni, la partita delle semestrali e i risultati mandati in archivio dalle società partecipate statali industriali e di servizi  attestano uno stato di salute sostanzialmente buono, a conferma del loro fondamentale ruolo nell’economia italiana, soprattutto in una fase, come quella attuale, di complesse transizioni e scenari internazionali incerti. A tracciare un bilancio di questa stagione è l’Osservatorio Finanziario del centro studi CoMar, che ha passato sotto la lente le relazioni finanziarie semestrali presentate da 11 società quotate. Si tratta di Enav, Enel, Eni, Fincantieri, Italgas, Leonardo, Poste Italiane, Rai Way, Saipem, Snam, Terna. Ricavi e investimenti in crescita, utili in flessione, conferma e revisione al rialzo delle guidance 2025: questo in sintesi il loro bilancio complessivo  nei giorni scorsi mostrano risultati complessivamente positivi.

Si comincia dai ricavi. Il consolidato, secondo la periodica elaborazione dell’Osservatorio Finanziario, evidenzia ricavi totali per 115,8 miliardi di euro, in aumento di 1,4 miliardi (+1,3%) sull’anno precedente. Nell’analisi, più in particolare, si mostra che i ricavi, anno su anno, aumentano di più per Italgas (+37%),Fincantieri (+24,3%), Saipem (+12,4%), Leonardo (11,7%). In termini assoluti, i ricavi maggiori sono per Eni, con 42 miliardi di euro e per Enel, con 40,8 miliardi; queste due sole Società rappresentano il 71,5% dei ricavi consolidati; ma è tutto il settore dell’energia, aggiungendosi Italgas, Snam e Terna, a predominare, rappresentando il 75,8% del totale. Guardando, invece, l’ultima riga del conto economico, l’analisi fotografa una discesa degli utili netti che  si attestano su 8,8 miliardi, con un calo 404 milioni (-4,4%), anno su anno. Gli incrementi più significativi negli utili sono, nell’ordine, per Fincantieri, Italgas, Snam e Saipem. Nei sei mesi, l’indebitamento ammonta a 116,4 miliardi, in aumento di 3,7 miliardi (+3,4%).

Sono gli investimenti a registrare il maggior incremento percentuale, rispetto all’anno precedente, tra le voci analizzate. La crescita è, infatti, del 5,3%, superando i 13,9 miliardi (700 milioni in più); spiccano per gli investimenti Enel, Eni, Poste, Terna e Snam.  Enel ha investito nei primi sei mesi 4,528 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2025, in diminuzione di 751 milioni di euro rispetto all’analogo periodo del 2024 (-14,2%). Gli investimenti effettuati nel periodo sono focalizzati in Enel Grids (3.112 milioni di euro, 69% del totale) al fine di migliorare ulteriormente l’affidabilità e la qualità del servizio prevalentemente in Italia, Argentina e Brasile e in Enel Green Power (718 milioni di euro, 16% del totale). Se si include anche l’acquisizione in Spagna dei 34 impianti idroelettrici per 961 milioni di euro per effetto dell’acquisto di Corporación Acciona Hidráulica da parte di Endesa Generación, l’ammontare totale degli investimenti effettuati nel periodo è in aumento di 210 milioni di euro rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente. Eni, invece, ha comunicato di aver realizzato investimenti organici 3,914 miliardi in linea con l’anno precedente. Sempre nel primo semestre, poi, Terna ha accelerato gli investimenti per lo sviluppo e la sicurezza del Sistema Elettrico Nazionale e per la transizione energetica, registrando un nuovo primato per il periodo: da gennaio a giugno del 2025 Terna ha messo in campo oltre 1,3 miliardi di euro, con una crescita del 26,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli investimenti totali di Snam ammontano a 1,122 miliardi di euro, sostanzialmente in linea rispetto al primo semestre 2024 (1.158 milioni di euro) a fronte del completamento, nei primi mesi del 2025, dei lavori relativi al terminale di rigassificazione di Ravenna.

Sempre al 30 giugno, i dipendenti sono 349.062, in crescita di 6.792 unità (+2%). I più grandi datori di lavoro sono Poste Italiane, Leonardo ed Enel.
Riguardo alla guidance 2025, la rivedono al rialzo Enav, Fincantieri, Leonardo, Poste, Rai Way; in conferma da parte di tutte le altre. Il dinamismo delle partecipate, evidenzia CoMar, non è solo nei numeri, nella generazione di cassa, nel rafforzamento patrimoniale, nei programmi di buyback, nei progressi dei rapporti net debt to equity, nella gestione positiva dei tassi di cambio, nell’ottimizzazione dei processi o nel controllo dei costi, ma anche in tutte quelle scelte di portafoglio, di diversificazione e ridisegno del perimetro, di operazioni industriali che ne hanno concretizzato le strategie negli ultimi mesi:
gli investimenti nelle rinnovabili in Nord America, in Grecia ed in Spagna per Enel; l’implementazione del modello satellitare Eni; l’incorporazione in Italgas di 2i Rete Gas; l’acquisto del settore Uas (Underwater srmaments & Systems) di Fincantieri da Leonardo; gli accordi con Rheinmetall e Baykar, gli m&a in ambito di cybersicurezza, l’acquisto di Iveco Defence da parte di Leonardo; per Poste Italiane, l’impegno su Anima Holding, l’acquisizione di una quota di Tim e la cessione della quota in Nexi; il progetto dell’hyperscale data center di Rai Way; la fusione di Saipem con Subsea7; le acquisizioni di Edison Stoccaggio e di Open Grid Europe per Snam; gli avanzamenti di Terna Tyrrhenian Link ed Adriatic Link.

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