INDAGINE BANKITALIA
Costruttori meno pessimisti delle altre imprese, ma il rallentamento c’è
Nel primo trimestre del 2025, il saldo tra le valutazioni di miglioramento e di peggioramento della situazione economica generale del Paese, negativo dall’inizio del 2022, si è ulteriormente deteriorato (a -30 punti percentuali, da -25 nella precedente rilevazione sul 4° trimestrte 2024). Sulle prospettive delle aziende per l’anno corrente “gravano l’incertezza e le preoccupazioni derivanti dagli effetti diretti o indiretti delle politiche commerciali degli Stati Uniti”.
Continua a peggiorare la percezione delle prospettive economiche da parte delle imprese italiane. Bankitalia ha reso nota ieri l’indagine sulle aspettative di inflazione e crescita, condotta tra il 21 febbraio e il 19 marzo 2025 presso le imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti, su un campione ampliato, da questa edizione, da 1.500 a 2.500 unità. “Nel primo trimestre dell’anno – dice l’indagine – continuano a prevalere le valutazioni di peggioramento sia della situazione economica generale corrente sia delle proprie condizioni operative a breve termine”. Nel primo trimestre del 2025, il saldo tra le valutazioni di miglioramento e di peggioramento della situazione economica generale del Paese, negativo dall’inizio del 2022, si è ulteriormente deteriorato (a -30 punti percentuali, da -25 nella precedente rilevazione sul 4° trimestrte 2024). Sulle prospettive delle aziende per l’anno corrente “gravano l’incertezza e le preoccupazioni derivanti dagli effetti diretti o indiretti delle politiche commerciali degli Stati Uniti”.
Nelle costruzioni i giudizi sulla domanda e sulle condizioni operative restano migliori che nel resto dell’economia, ma è rallentata l’attività delle imprese operanti prevalentemente nel comparto residenziale.
Il saldo tra i giudizi favorevoli e quelli sfavorevoli sulle condizioni per investire è risultato negativo ed è pressochè uguale in tutti i settori (in media a -17 punti percentuali, da -11 nell’ultimo trimestre del 2024; Figura 3): nell’industria in senso stretto è lievemente risalito, mentre nei servizi e nelle costruzioni è peggiorato in misura significativa, riducendosi di 12 e di 9 punti percentuali rispettivamente; la flessione è particolarmente acuta (22 punti) fra le imprese di costruzione più attive sul mercato residenziale.
Pur ritenendo le condizioni per investire ancora sfavorevoli, le imprese – qui si parla della generalità delle imprese – si attendono un aumento della spesa nominale per investimenti nel 2025 in linea con quello previsto nella precedente indagine. Le valutazioni sull’accesso al credito risultano stabili e la posizione di liquidità è ritenuta nel complesso soddisfacente. I listini praticati dalle imprese negli ultimi 12 mesi sono cresciuti a un ritmo marginalmente più sostenuto
nell’industria e hanno rallentato nei servizi e nelle costruzioni; per i prossimi 12 mesi, la crescita dei prezzi rimarrebbe nel complesso moderata. Le aspettative delle imprese sull’inflazione al consumo sono aumentate su tutti gli orizzonti di previsione, pur rimanendo su valori inferiori al 2 per cento.
L’unico segnale generale di miglioramento riguarda i giudizi sull’andamento delle vendite, sia correnti sia per il trimestre successivo, in particolare nella manifattura, grazie alla domanda estera. Per il prossimo trimestre si prefigura un’espansione anche dell’occupazione in tutti i settori, con aumenti salariali nel complesso contenuti.
Per quanto riguarda le valutazioni espresse dalle imprese del settore costruzioni, ci sono aspettative al rialzo sull’inflazione: le aspettative a sei mesi passano dall’1,5% del 4° trimestre 2024 all’1,8% del 1* trimestre 2025, quelle a 12 mesi dall’1,6% all’1,9%, mentre per i prezzi propri l’aspettativa passa da 3,3% a 3,6%.
Peggiorano i giudizi sul trimestre precedente per la situazione economica generale (il saldo è negativo, quindi con una prevalenza di imprese pessimiste su quelle ottimiste, e peggiora da -17,9 a -23,4), per la domanda totale del settore (qui il saldo è attivo ma peggiora da 23,4 a 20), le condizioni per investire (da -5,3 a -14,1).
Peggiorano anche le previsioni a tre mesi per la domanda totale che però resta largamente positiva (da +35,5 a +32), per le condizioni economiche delle imprese (da +1,7 a +1,1), mentre resta stabile con un lieve miglioramento l’aspettativa a tre mesi per l’occupazione (da +23,2 a +23,3). C’è ancora una prevalenza di imprese che pensa a una crescita degli investimenti nel 2025 rispetto al 2024, ma il dato è comunque in riduzione (da +17,7 a +10,2).