Energia e ambiente
Aree idonee, Regioni, imprese e associazioni: con il nuovo Dl progetti ancora più a rischio
Rifiuti, settore da 200 player e 1,2 miliardi di investimenti. Marangoni (Althesys): “Sfida impianti, solo il Nord-Est ok”
In Italia 209 data center: richieste per 44 GW, dominano Milano, Roma e Torino. Mercato da 10 miliardi al 2030
I-Com: “Un’occasione da non perdere per il nostro Paese, anche per ottimizzare il sistema elettrico ed energetico”.
Stoccaggi, +10% su media Ue. Oltre 850 cantieri, tassonomia: investimenti ok al 35%
Rinnovabili, la Sardegna blocca l’intesa Stato-Regioni sul correttivo. Aree idonee, decreto scomparso
Alla base del no dell’Isola lo scontro a distanza con il governo sulle aree idonee, su cui la Regione ha da poco consegnato una nuova bozza della legge. Intanto, su quella nazionale, la viceministra all’ambiente Vannia Gava ha provato a rassicurare: si valorizzeranno “i principi di contenimento del consumo di suolo e dell’impatto paesaggistico e ambientale”.
Roma: 16 mld per ridurre le emissioni dell’86%. Dal Climate city contract 493 progetti da 80 stakeholder
La riduzione al 2030 rispetto ai livelli 2003. Coinvolti attori economici, sociali, istituzionali e di ricerca, i progetti in parte sono in corso, in parte da avviare entro fine decennio. Dal fotovoltaico si stima che potrà arrivare la copertura del 50% dei consumi.
Acqua, sostenibilità urbana, imprese e infrastrutture: Italia in stallo. Il 58% dei target irraggiungibile al 2030
Secondo l’alleanza diretta da Enrico Giovannini, occorre (al 2026) completare la revisione della Strategia nazionale di sviluppo sostenibile e definire il Piano accelerazione trasformativa promesso all’Onu due anni fa per i target 2030. E approvare un nuovo Piano strutturale di bilancio nel 2027, coerentemente con quanto precede il Patto di Stabilità e Crescita europeo. “La mancanza di una strategia post-Pnrr pone il nostro Paese in una condizione di estrema fragilità economica, sociale e ambientale e lo stesso Governo prevede che le politiche attuali non cambieranno nulla nei prossimi anni”, ha avvertito l’ex ministro. Pichetto a Diac: “Equilibrio col Masaf sul Dl Energia, che è in arrivo”.
L’Italia compra ancora troppa energia dall’estero. E per sistemare le reti servono 30 miliardi in quindici anni
In Italia 364 milioni di m² di siti nazionali da RISANARE. Il 26% con progetto ok ma pochi operatori esclusivi
Secondo Ref Ricerche, quello analizzato qui per la prima volta è un mercato strategico per la transizione ambientale. Ma che sconta ancora problemi di governance, con una marcata frammentazione istituzionale che penalizza l’analisi del comparto. Pesa, tra le altre cose, anche la scarsa diffusione di investimenti in ricerca e sviluppo.
Zanchini: “Il Mase convochi i sindaci sulle politiche climatiche”. Pavimentazioni anti-caldo, mappa di Roma
Prosegue il lavoro del direttore dell’ufficio clima di Roma Capitale (nella foto), dopo la Strategia di adattamento climatico della Capitale. Per ridurre le temperature nei quartieri occorre fare ricorso a tanti strumenti tecnici contro l’effetto isola di calore. Il piano consolari di InArch: cronoprogramma dal 2026 al 2030.
Arera in PROROGA fino a fine anno. Relazione ogni 45 giorni alle Camere
L’operato dell’Autorità sarà concernente gli atti di ordinaria amministrazione e quelli “indifferibili e urgenti”. Capitolo nomine: per la presidenza i tre nomi circolanti da tante settimane sono il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Alesse; il Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua e Pietro Maria Putti, ad del Gestore mercati energetici (Gme). Anche per il collegio i nomi sono ancora quelli agostani. Ma l’ennesimo posticipo del nuovo collegio induce a pensare che nessuno di questi profili è così certo dell’incarico.
Solidali, istituzionali, private e smart: le comunità energetiche sempre più al centro di rigenerazione sociale e urbana
E nel resto dell’Unione Europea spicca la Grecia grazie alle sue isole
L’Italia migliora la gestione delle risorse idriche ma le rinnovabili e il consumo di suolo rimangono due criticità
Le emissioni di gas serra sono in calo dal 1995 ma settori come il civile (edifici), i trasporti, i rifiuti, le piccole industrie e l’agricoltura probabilmente non raggiungeranno il target del 43,7% di riduzione di inquinamento al 2030, fermandosi al 41%. Ulteriori sfide sono legate alla qualità dell’aria e al rapporto tra perdite economiche ed eventi climatici estremi. Bene, invece, l’espansione dell’agricoltura biologica in linea con il piano strategico nazionale per la politica agricola comune e la strategia “dal produttore al consumatore”.
Idrico, investimenti a 40mld al 2029 e benefici da 3,1 mld al 2050
Secondo il nuovo osservatorio Agici, basato sull’analisi di 115 gestioni, il picco delle risorse nel settore è ascrivibile al biennio 2024-2025 ma con la fine del Pnrr inevitabilmente ci sarà una contrazione. Riduzione delle perdite, miglioramento dell’acqua depurata e sistema fognario sono i tre settori più coinvolti. Marco Carta (ad Agici): “Costo dei progetti aumentato del 20% in cinque anni”.
Antitrust: no a proroghe delle concessioni idroelettriche, ora le gare. “Nei Ppp consentire le proposte alternative”
Roberto Rustichelli, ascoltato in commissione Industria del Senato, ha spiegato che le procedure di assegnazione devono rispettare “parametri competitivi, equi e trasparenti”. Ci sono due ragioni per cui la gara è lo strumento più idoneo: da un lato, gli impianti idroelettrici non sono facilmente replicabili e rappresentano dunque una risorsa scarsa. Dall’altro, la cessazione del regime delle proroghe rappresenta un impegno assunto dall’Italia con l’Ue nel Next Generation Eu, recepito con il Pnrr.
Clima, Germania e Francia trainano il rinvio sul target 2040. Italia e Polonia a braccetto per abbassare la quota del 90%. Di Mambro (ECCO): “Decisione politica rischiosa, serve un accordo prima della Cop30”
Aree naturali, Italia INDIETRO: 58 su 85 sono in uno stato sfavorevole
Secondo il rapporto del Nature Positive Network, il nostro Paese è nettamente al di sotto delle medie europee anche sulle aree protette a terra e a mare. Serve maggior attenzione anche da parte delle imprese nel rapporto con gli ecosistemi, beneficiando in possibilità di accesso al credito, riduzione dei costi assicurativi, miglioramento della stabilità della supply chain, aiuto a raggiungere gli obiettivi climatici.
A Roma la CER “Le Vele” abbatte 65 tonnellate di CO2 nel primo anno
Risparmiato il 51% dei costi in bolletta della struttura, condivisi i 38.555 kWh di energia prodotta in eccesso. Avanza il piano della Capitale di sfruttare i tetti delle scuole e degli uffici pubblici per realizzare nuovi impianti fotovoltaici. Lorenza Bonaccorsi, presidente del Municipio I: “Abbiamo già individuato altre aree dove realizzare un simile percorso, penso in particolare a Testaccio”.