L'ARCHITETTURA VISTA DA LPP /7

Singolarità italiana o una nuova semplicità che sta diffondendosi in Europa?

Tra le riviste italiane di architettura, Casabella è la più autorevole. Per la sua storia: la pubblicazione nasce nel 1928 e da allora ha seguito attentamente le vicende dell’architettura italiana, annoverando tra i suoi direttori personaggi del calibro di Giuseppe Pagano ed Ernesto Nathan Rogers. Per la sua diffusione: non c’è persona interessata alla materia che non la consulti, anche in questo periodo di crisi della carta stampata. Per la sua esclusività: Casabella pubblica pochi lavori italiani e, quindi, comparire tra le sue pagine è considerato da molti progettisti un importante riconoscimento, un punto di arrivo. Da qui l’interesse per il recente numero 967 che è dedicato interamente alla giovane architettura italiana. È incuriosente saper chi sono i giovani emergenti selezionati e soprattutto se si può individuare attraverso i loro progetti quali potranno essere le direzioni che prenderà l’architettura del prossimo futuro. A rendere il numero ancora più interessante è il fatto che a curarlo non è né il direttore Francesco Dal Co né un critico, ma un progettista quarantacinquenne (e, quindi, considerato, per gli strani criteri dell’architettura, ancora giovane), Michel Carlana, il quale lavora attivamente nel nord est italiano con lo studio Carlana, Mezzalira, Pentimalli.

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