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LA NOTIZIA
di Mauro Giansante
Solo il 37% dei corpi idrici superficiali presenta un buono stato ecologico e solo il 29% un buono stato chimico. La commissaria Jessika Roswall: “Oggi il 30% del territorio europeo si trova ad affrontare ogni anno una carenza idrica”. Tra il 1980 e il 2023, le alluvioni hanno causato perdite per 325 miliardi di euro. La vicepresidente esecutiva Teresa Ribera: “Ecosistemi, famiglie, colture, centrali elettriche, data center, case automobilistiche e l’industria dell’idrogeno dipendono tutti da un’acqua affidabile. Quindi, se vogliamo un’Europa sostenibile, competitiva e sicura, dobbiamo porre la resilienza idrica al centro della nostra agenda”.
Progetto Corale/2
di Maria Cristina Fregni
Quando arrivi con l’auto al parcheggio della Praia do Cinco Reis, dopo aver percorso gli ultimi 8 km su uno stradello rurale che attraversa campi coltivati che si perdono in orizzonti vastissimi, senza mai incontrare un essere umano, la sensazione è quella di essere approdato in un luogo metafisico, fuori dal tempo e dallo spazio.
Il parcheggio è sterrato, le indicazioni ridotte all’essenziale, il dubbio di aver sbagliato strada è forte.
Poi scendi, segui il percorso inghiaiato e alberato verso l’unico edificio, un piccolo chiosco in legno che si staglia sul cielo azzurro, e, man mano che ti avvicini, la magia prende forma.
Iniziano infatti a comparire prima le sagome di qualche ombrellone in paglia, poi il brilluccichio di uno specchio d’acqua, poi i colori caldi di una lunga e sinuosa spiaggia di sabbia che si stende verso l’infinito, costeggiata da una florida vegetazione verde intenso.
E, in mezzo a questo scenario un po’ surreale, inizi a scorgere il formicolio della vita: uccelli di varie specie che si alzano dal pelo dell’acqua, ciclisti che compaiono a tratti in mezzo alla boscaglia, pescatori solitari, e, infine, loro, i bagnanti in costume che prendono il sole sdraiati sulla spiaggia.
La sensazione di straniamento è forte, soprattutto quando arrivi al chiosco e senti anche la musica da bar e il tintinnio dei bicchieri con bibite e cocktails. Ma come? Cinque minuti fa eri in mezzo alla campagna rurale dell’Alentejo, tra frutteti, campi di pomodori e nidi di cicogne sui pali della luce, e ora sembra di essere alla periferia di una località balneare, rigorosamente fuori stagione ma comunque in una atmosfera di accoglienza e piacevole rilassatezza.
Ecco, benvenuto a Praia do Cinco Reis, nel cuore del Portogallo.
Dentro il cerchio/8
La Voce dei Geometri
di Ezio Piantedosi
L’esercitazione Discussion Based Exercise (DBX) tenutasi a Napoli, Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida Bacoli il 28 maggio scorso non è stata una semplice simulazione. È stata un banco di prova per un’idea di scuola che va ben oltre l’ordinaria funzione educativa: un ambiente consapevole del proprio ruolo strategico nelle fasi di emergenza, capace di decisioni rapide, fondate e condivise, a tutela della collettività.
Il terremoto del 13 maggio 2025 ha riacceso l’urgenza di dotare i territori – in particolare quelli ad alta vulnerabilità come l’area flegrea – di modelli operativi solidi, capaci di integrare prontezza tecnica e sensibilità gestionale. L’incontro tra la Protezione Civile nazionale, le amministrazioni locali, la Prefettura di Napoli, i dirigenti scolastici e la Struttura Tecnica Nazionale (STN) ha offerto una rara occasione di confronto multilivello.
L'architettura vista da LPP/12
di Luigi Prestinenza Puglisi
La mostra al Maxxi di Roma, dal titolo Stop Drawing. Architettura oltre il disegno affronta, sino al 21 Settembre 2025, il tema della crisi del disegno di architettura. Cioè della tecnica che per molto tempo è stata lo strumento privilegiato dell’architetto. Oggi, infatti, si utilizzano con sempre maggiore frequenza collage, modelli tridimensionali, pittogrammi, filmati, immagini elaborate dal computer e gestite dalla Intelligenza Artificiale. Inoltre Stop Drawing fa vedere quanto la pratica artigianale del disegno a riga e squadra e a mano libera sia utilizzata come forma di resistenza alle nuove tecnologie considerate come omologanti e pervasive. La mostra nel suo insieme è però deludente se non innervosente. I bellissimi disegni, plastici, filmati non riescono a costruire una narrazione. E, oltre alla considerazione sulla perdita di ruolo del disegno, non si riescono a individuare altre tesi. A peggiorare questa sensazione è la scarsità dell’apparato informativo. Le didascalie, per esempio, non si trovano accanto ai quadri, sono poco leggibili, non forniscono particolari input di riflessione. È difficile capire chi sono gli autori delle opere in mostra, in che anno operano, perché sono stati selezionati, che ruolo hanno all’interno del discorso complessivo.
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Iscrizione n°65/2024
ROC numero 41634
ISSN 3035-0735
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