ALESSANDRA DAL VERME (DEMANIO)
“La digitalizzazione aiuta a preservare la memoria del nostro patrimonio ma anche a renderlo fruibile ai cittadini”

Alessandra dal Verme, direttore dell'Agenzia del Demanio

“La tecnologia è un fattore abilitante della nostra attività: favorisce la conoscenza del nostro patrimonio e la comunicazione che possiamo fare in relazione a questo patrimonio, ci consente di gestire un grande volume di dati (digitali, amministrativi, cartografici, satellitari, urbanistici), ci aiuta a fare una progettazione di qualità”. Alessandra dal Verme, direttrice generale dell’Agenzia del Demanio, spiega così il senso del grande sforzo tecnologico che è stato avviato al suo arrivo, tre anni fa, con la creazione del Dipartimento per la Trasformazione digitale (guidato da Massimo Bollati) e della struttura per la qualità della progettazione (guidata ora da Fabrizio Tucci). Uno sforzo che è diventato centrale nel piano strategico industriale dell’Agenzia a sei anni varato nel 2022. Basta girare un po’ il mondo della progettazione, dell’immobiliare, delle infrastrutture per sentirsi dire che il Demanio è oggi la realtà pubblica più avanzata in Italia per integrazione della tecnologia digitale nel lavoro di progettazione, realizzazione dei lavori, gestione di un patrimonio che conta 44mila immobili e vale 63 miliardi di euro. Aggiunge dal Verme: “Da tre anni la visione del Demanio è dare centralità all’utenza che poi sono anzitutto i cittadini: anche in questo la tecnologia digitale svolge un ruolo fondamentale”.
Il Demanio ha tenuto un evento per spiegare come procede il processo di digitalizzazione e a cosa serva “con il Bim, l’evoluzione del Bim che è il Digital Twin e con l’Intelligenza artificiale”. Inutile dire che l’AI ha tenuto banco nei dibattiti che sono seguiti alla presentazione di dal Verme. Il Demanio la sperimenta in quattro funzioni: strumento avanzato dell’analisi del patrimonio, strumento di analisi predittiva, assistente virtuale addestrato, servizi di produttività individuale. Ma l’ambizione più grande e la filosofia di fondo dell’azione dell’Agenzia l’ha data ancora dal Verme. “L’edificio vincolato – ha detto – ha l’obiettivo fondamentale di ricordarci la nostra memoria storica, ma al tempo stesso i nostri edifici devono essere oggi al servizio della collettività e per far questo devono essere moderni, accoglienti, attraenti, luoghi di relazioni perché senza relazioni l’edificio muore. La tecnologia è al servizio dell’uomo”.
Bollati ha ricordato come il suo lavoro al Demanio sia partito dalla ricerca della “qualità del dato”. Il Demanio – ha detto Bollati – “ha una quantità straordinaria di informazioni, ma il nostro primo obiettivo era proprio il passaggio fondamentale dall’informazione al dato di qualità, che significa anche sicurezza del dato”. Il Digital Twin consente oggi – anche grazie alla sensoristica e allo smart building – una lettura dinamica dei dati che “l’Agenzia sviluppa in tre direttrici: il Digital Twin propriamente detto che rappresenta le caratteristiche dell’edificio gestito, un Digital Twin che ha potenzialità di tipo comunicativo e ci consente di comunicare sempre meglio perché e come operiamo sui nostri immobili; infine il Digital Twin che parte dalla scala urbana e quindi integra il DT degli immobili pubblici con gli altri DT urbani esistenti, trovando modelli comuni e interoperabili e dando una rappresentazione attuale e predittiva delle relazioni dell’edificio con il contesto”.