DALLA CHAT "AMICI DI DIAC"
La foto di Salvini sul Ponte Akashi. Anna Donati: “Nessun paragone possibile con il Ponte di Messina”. Fabrizio Barca rievoca lo studio fatto nel 2001 con Gaetano Fontana e Lanfranco Senn. D’Angelis, Grassi e Burlando sullo scolmatore di Genova
FRANCESCO FERRANTE (posta una foto e link di Matteo Salvini sul Ponte di akashi) – Alla faccia di Erasmo (seguita da tre faccine che ridono)!
ANNA DONATI – Due osservazioni sul ponte Akashi: è solo stradale e nel raggio di 50 km ci stanno 5 milioni di persone. Quindi ogni confronto con il Ponte di Messina non regge.
LORENZO FALCIAI – Sicilia 5 milioni + 2 milioni Calabria.
ANDREA VECCHIO – E poi tutta la viabilità di Sicilia e Calabria è quasi quella che hanno realizzato i Borbone!
DONATI – Ma non in 50 km di raggio che giustifichi un uso quotidiano.
FALCIAI – Karel Van Miert, nel 2003 in occasione dell’approvazione del progetto preliminare e in qualità di coordinatore delle reti di trasporto transeuropee, disse: “La Sicilia, l’isola più popolata del Mediterraneo, conta circa cinque milioni di abitanti, ovvero molto più di alcuni Stati membri dell’Europa allargata e il ponte rappresenterà un caposaldo infrastrutturale per l’Europa le cui dimensioni sono paragonabili a quelle del ponte Oresund”, il collegamento stabile tra Svezia e Danimarca.
FABRIZIO BARCA – KVM ne ha combinate parecchie … Per chi ami i fatti rinvio allo Studio di Fattibilità che, nel 2001 governai assieme all’architetto Gaetano Fontana e che sottoponemmo poi a ogni istituzione finanziaria interessata per verificare la disponibilità a metterci soldini. L’esito fu: “Certo, se lo Stato si assume ogni rischio finanziario”. Come sempre. Chi è curioso è riassunto tutto qui
LANFRANCO SENN – Per quello studio ero presidente del Comitato Scientifico e fu una grandissima esperienza di rapporto dialogico e costruttivo tra studiosi e illuminati funzionari governativi come Barca e Fontana
BARCA – Ciao Lanfranco. Sì, fu un’esperienza importante. Con un esito rigoroso e chiaro che ci consentì il dialogo pubblico partecipato con le istituzioni finanziarie. Un metodo trasparente che eviterebbe tanti guai ed errori, e peggio.
SENN – Che piacere risentirti e avere conferma della grande esperienza fatta e spesso non ripetuta!
PASANISI – Ma che dite? Qui in Italia più si va avanti e più esperti ci sono…
BARCA – 18 anni di Amministrazione Pubblica mi hanno insegnato quanto conta non solo la selezione degli esperti ma le condizioni e le regole con cui lavorano. È un tema di “dispositivi democratici” per estrarre e confrontare conoscenza.
ERASMO D’ANGELIS – Un bel sopralluogo, e spero abbiano raccontato al ministro cosa sono riusciti a fare prima, durante e dopo la costruzione di un utilissimo Ponte vanto dell’ingegneria antisismica come quello di Akashi Kaikyō. Il 5 aprile del 1998 i giapponesi lo hanno inaugurato come il ponte sospeso più lungo del mondo, ed è stata in effetti una vera grande sfida dell’ingegneria delle costruzioni contro le forze della Natura. È uno snodo di collegamento cruciale tra le 4 principali isole dell’arcipelago nipponico, e soprattutto con l’isola di Honshū, la più grande del Giappone con la capitale Tokyo, e con l’isola di Awaji con villaggi di pescatori. A farlo progettare era stata la tragedia dell’11 maggio 1955 quando, la collisione di due traghetti provocò l’annegamento di 16…
PASANISI – Meglio il 110%!
D’ANGELIS – Scusa, ma che c’entra il 110%?
PASANISI – 110%=160MLD “per mettere in sicurezza edifici pubblici e privati”
PASANISI – Ripeto, 160MLD…
D’ANGELIS – Ah certo ma hanno messo in sicurezza le facciate…
PASANISI – Scherzi a parte, la gran parte dei progetti con il Sisma bonus non sono molto lontani da una “romanella” alle facciate…
FERRANTE – Grande Erasmo!!! Le sai tutte!
CLAUDIO BURLANDO – Anche l’abbandono di Italia Sicura non scherza in quanto ad abbandono di buone pratiche…
PASANISI – Non è un po’ “strano” che un amministratore che non ritiene di assumersi la responsabilità che gli è stata data? Mi ricorda Cassese quando dice “Roma prima di chiedere più poteri, ci dia la prova che sa usare quelli che ha!”
D’ANGELIS – E certo Claudio! A te dobbiamo la “norma Bisagno” che inserimmo nell’articolo 7 del decreto “Sblocca Italia” di metà novembre 2014, per sbloccare il cantiere di opere contro le alluvioni del Bisagno fermo solo per ricorsi giudiziari dopo la gara, e che chiuse l’epoca dei blocchi a causa dei ricorsi e delle diffide dei perdenti dopo le gare. Le vicende giudiziarie trovano sentenze e eventuali compensazioni nel percorso giudiziario, ma l’opera parte o continua fino al collaudo. E Genova ormai è alla conclusione dei lavori!
BURLANDO – Quei lavori, il rifacimento della copertura, sono finiti ormai da un po’. Invece non ci siamo con lo scolmatore del Bisagno che avete finanziato con 200 milioni nel 2015, giusto alla fine del mio mandato.
MAURO GRASSI – Solito problema. Vincono imprese fragili e poi sono alla canna del gas e non riescono ad andare avanti. Ci dovevano essere nelle gare le “patenti a punti” per favorire le imprese vere e affidabili. Ma niente accadde.
BURLANDO – Ci sono voluti 5 anni per aggiornare il progetto e appaltare i lavori (2015/2020) e ora dopo 5 anni ulteriori la fresa, arrivata dalla Cina, deve ancora cominciare a scavare. Invece una impresa bresciana è stata bravissima a finire nei tempi previsti lo scolmatore del Fereggiano, importante affluente del Bisagno (zona stadio). Lo scolmatore è già entrato in funzione una volta e ha funzionato senza problemi.