Firmata anche la parte normativa
Rinnovato il contratto edili, stretta sul lavoro irregolare con la denuncia UNICA. Cambiano trasferte e F24
Dopo l’accordo sulla parte economica del contratto a fine gennaio, è stata raggiunta l’intesa sulla parte normativa che, tra gli elementi più qualificanti, prevede la denuncia unica, uno strumento che rafforza il contrasto al lavoro irregolare. Il nuovo contratto interessa oltre un milione di edili e ora l’ipotesi di accordo passerà al vaglio delle assemblea dei lavoratori che dovranno approvarlo entro il 20 marzo prossimo. Aumento salariale, regolarità, trasparenza ed affidabilità dell’intero settore sono i punti di forza del contratto
IN SINTESI
Taglia il traguardo il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’industria e cooperative dell’edilizia. Dopo il primo accordo raggiunto un mese fa sulla parte salariale, Ance, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Produzione e Lavoro, FenealUil, Filca- Cisl e Fillea-Cgil hanno chiuso il secondo tempo della partita con l’accordo, raggiunto il 21 febbraio, sulla parte normativa. Un passaggio cruciale da portare a compimento entro il 28 febbraio perché la parte economica, come scritto nero su bianco negli accordi, potesse avere efficacia. Ma le parti, che si erano date un mese di tempo, sono riuscite a chiudere con una settimana di anticipo rispetto alla deadline. Un segnale della solida tenuta delle relazioni industriali della categoria degli edili, che, anche questa volta, ha consentito di bruciare le tappe chiudendo la maratona negoziale a tempi di record e di rispettare una tradizione che vede i rinnovi sempre entro le scadenze del contratto.
L’annuncio è arrivato dai tre sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil (a fine gennaio, invece, l’intesa sulla parte economica era stata annunciata con una nota unitaria di aziende e sindacati). L’ipotesi di accordo, che interessa oltre un milione di addetti, dovrà essere ora validata dalle assemblee dei lavoratori entro il 20 marzo prossimo. Il nuovo contratto scadrà il 30 giugno del 2028. “Aumento salariale, regolarità, trasparenza ed affidabilità dell’intero settore”: sono questi, per i sindacati, i tratti salienti del nuovo contratto.
Denuncia unica, trasferta e F24: le novità della parte normativa
Il secondo round del negoziato ha portato importanti novità nella parte normativa del contratto e uno dei punti più qualificanti è il rafforzamento della lotta al lavoro irregolare. Il contratto si completa con gli accordi: su catalogo formativo nazionale, sorveglianza sanitaria, istanze del settore, premialità, denuncia unica edile ed F24 con lavori della Commissione entro sei mesi, trasferta nazionale, lavoro straordinario, non sovrapponibilità dei cicli contrattuali, prevedi e commissione classificazione. Ma la scommessa, non scontata viste le difficoltà del passato, era quella della definizione della denuncia unica, insieme a trasferta e F24. Si tratta, dicono i sindacati di “elementi dirimenti sia in termini di semplificazione, che di ulteriore contrasto al lavoro irregolare”.
La denuncia unica è un modello telematico che l’impresa dovrà inviare mensilmente alla cassa edile e che contiene i dati riferiti al cantiere e all’operaio, dichiarando le ore lavorate e le ore non lavorate con campi bloccanti che impediscono le cosiddette ‘sottodenunce’ (ore dichiarate inferiori alle lavorate), erogazione dell’evr, applicazione contrattuale.
“La denuncia unica oltre a promuovere la regolarità, garantisce maggiore trasparenza ed affidabilità dell’intero settore nei confronti dei soggetti terzi e delle Pubbliche Amministrazioni”, sottolineano le tre categorie degli edili di Cgil, Cisl e Uil. Inoltre, “la denuncia semplifica gli adempimenti e aumenta la capacità di controllo e di intervento del sistema rispetto alle irregolarità, generando economie per le imprese, lotta al dumping e alla concorrenza sleale e strumenti di tutela contrattuale per i lavoratori. In particolare, il modello di denuncia unica presso le Casse Edili, è finalizzato a ridurre in maniera significativa gli effetti negativi, a danno dei lavoratori e delle imprese regolari, derivanti dai fenomeni sempre più diffusi di evasione ed elusione contributiva”.
Quella della denuncia unica, come si è detto, era una questione aperta da tempo: l’obiettivo è quello di presentare un’unica denuncia delle ore lavorate all’Inps e alle casse edili, evitando di presentare numeri discordanti. In questo modo, la denuncia unica diventa un importante strumento di regolarità contributiva che si affianca al Durc.
Altro elemento di novità del cnl è stabilito dal nuovo regime di trasferta che realizza “un ulteriore passo avanti – spiegano le sigle sindacali – nella direzione della semplificazione e automatizzazione dei processi. Consentirà alle imprese, tramite l’implementazione di un apposito applicativo, di ridurre il numero degli adempimenti che saranno svolti soltanto nei confronti della cassa edile del territorio presso il quale ha sede l’azienda, garantendo maggiore funzionalità del sistema e maggiore capacità di controllo della corretta applicazione contrattuale nei confronti dei lavoratori”.
Aumenti retributivi di 180 euro al primo livello e di 210 euro al secondo livello, incremento sui minimi del 18%
Per la parte economica, sono noti i contenuti sottoscritti a fine gennaio. L’intesa prevede un aumento salariale al primo livello pari a 180 euro, diviso in tre tranche: 80 euro dal 1° febbraio e altre due tranche da 50 euro ciascuna dal 1° marzo 2026 e dal 1° marzo 2027, con un recupero inflattivo dell’11% con aumenti sui minimi del 18%. L’aumento medio mensile di secondo livello, cioè per gli operai qualificati, è di 210 euro. I dettagli nel precedente articolo di Diario DIAC che si può leggere qui.