L'appuntamento di Cannes

Real Estate italiano COMPATTO al Mipim, prima volta per il Mezzogiorno

E’ stato inaugurato ieri il Padiglione italiano con un sistema Paese che vuole dimostrare di avere tutte le carte per grandi opportunità di investimento. I numeri parlano di un mercato italiano che nel 2024 ha registrato quasi 10 miliardi di investimenti, con un grande ritorno di capitali internazionali anche nel settore commerciale, oltre che in quello degli uffici, della logistica e del residenziale crescente, essendo ormai un’emergenza europea.

11 Mar 2025

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Un sistema Paese compatto con il Mezzogiorno per la prima volta protagonista: l’Italia si presenta così al Mipim 2025, dove ieri è stato inaugurato il Padiglione italiano in una giornata che ha visto, tra gli appuntamenti clou, l’intervento dell’ex Presidente della Bce, Mario Draghi. La valorizzazione del territorio e delle competenze ‘Made in Italy’ sono state al centro dell’apertura della ‘casa Italia’ con un racconto corale che vuole dimostrare di avere tutte le carte per grandi opportunità di investimento: un mercato italiano che ha avuto un andamento positivo nel 2024, quasi 10 miliardi di investimenti, con un grande ritorno di capitali internazionali anche nel settore commerciale, oltre che in quello degli uffici, della logistica e del residenziale crescente, essendo ormai un’emergenza europea. L’alberghiero, però, è il fiore all’occhiello, e questo è stato uno dei temi della Conferenza italiana, coordinata da Marco Leone, senior advisor Mrics. Ulteriore punto di forza dell’Italia è la strategicità della location, luogo ideale, penisola che unisce l’Africa all’Europa, che diventa sempre più importante anche da un punto di vista innovativo e di infrastrutture logistico-digitali, con i data center come asset in forte espansione.

«Quest’anno, nell’ambito del progetto Invest in Italy, abbiamo fatto uno sforzo ulteriore, sia in termini di ampliamento della partecipazione territoriale italiana, che come proposta di approfondimenti. Questa edizione, infatti, si arricchisce con un programma di workshop tematici, a partire già da oggi», ha spiegato Luigi Ferrelli, direttore dell’ufficio di Parigi di Ice Agenzia. Fino al 14 marzo l’Italia de real estate sarà a Cannes con istituzioni, enti territoriali, amministrazioni e stakeholder pubblici, insieme ai player dell’industria delle costruzioni e della progettazione. Insieme protagonisti del racconto che si prefigge di trasmettere un messaggio di unitarietà, nella competizione internazionale.

Nell’Arena del padiglione (quest’anno con allestimento firmato PPAN) si è tenuto il primo dei tre Workshop promossi dalla stessa Agenzia ICE, ideati da PPAN e moderati da Paola Pierotti. Si inizia con “Spazi dell’abitare e valorizzazione del patrimonio”. La casa al centro come priorità nel dibattito italiano ed europeo, che oggi non si limita ai soli soggetti più fragili, ma investe anche una parte del ceto medio, in particolare nelle città dove vanno coniugate domanda e offerta di lavoro, turismo e servizi, con conseguenze come l’espulsione di individui e famiglie e la difficoltà di mettere in pratica la mobilità lavorativa. Un problema ma anche un’opportunità che se ne parli al Mipim visto che il residenziale è sintomatico delle città attrattive, e l’industria del real estate può collaborare con il pubblico per trovare soluzioni concrete. Nel talk Andrea Tobia Zevi, assessore al Patrimonio e Politiche abitative di Roma Capitale e protagonista in questi mesi di un forte dinamismo sul tema, insieme a centinaia di amministratori locali ed europei, ha illustrato gli obiettivi della prima edizione della Rome European housing conference “All we need is home” in programma il 31 marzo e il primo aprile 2025. Patrimonio e politiche abitative come tema di giustizia sociale al centro del dibattito nazionale per città più competitive capaci di attrarre talenti. «La precarietà abitativa può tramutarsi in una opportunità per gli investitori. A Roma serviranno decine di migliaia di case. Enorme sfida per l’amministrazione», ha spiegato Zevi. «Roma ha il 6% di case pubbliche sul totale dello stock. Abbiamo 20mila nuclei che attendono ancora una casa popolare. Abbiamo 40mila studenti all’anno che richiedono un alloggio, ma solo 3mila vengono riconosciute. Il sindaco Gualtieri ha scelto di investire 200 milioni all’anno per costruire o acquistare edifici per l’edilizia popolare. Credo che servano tre ingredienti fondamentali: investimenti, creatività intesa come capacità di individuare soluzione concrete su come e dove rigenerare, e il tempo. Nessuna città può pensare di colmare un gap così ampio senza un piano pluriennale con investimenti continui nei prossimi. La collaborazione tra pubblico e privato, per questo, è fondamentale», conclude. Roma, Capitale d’Italia, dunque, proiettata sempre di più a un ruolo da protagonista.

Nel panel, Jacopo Palermo, Principal Expert Real Estate nell’area Business & Policy Impact di TEHA (The European House – Ambrosetti), che pochi mesi fa ha avviato la Community Valore Rigenerazione Urbana per esplorare le potenzialità di creazione di valore e gli impatti della rigenerazione urbana per tutta la filiera dell’immobiliare. «Abbiamo un tema di parametri sfalsati rispetto alle medie europee», spiega Palermo. «Per quanto riguarda il senior living, ad esempio c’è un 2% di offerta di capienza, contro una media europea del 5%. Per lo student housing siamo al 5-6% contro il 20% europeo. Il costo dell’housing per le famiglie è sempre maggiore, per un tema di mercato immobiliare, ma anche di consumi e patrimonio immobiliare vetusto. La domanda c’è, quindi dobbiamo trovare un business model per rendere tutte le forme del living più sostenibili, anche in termini di investimenti», conclude nel suo intervento.

Per Giuseppe Amitrano, Vicepresidente di Confindustria Assoimmobiliare, il tema delle evoluzioni sociodemografiche che stanno trasformando le esigenze abitative, evidenziando le opportunità che emergono nel mercato italiano per la realizzazione di complessi residenziali, destinati anche alla locazione. «Il tema del momento è sicuramente l’emergenza casa, non solo a livello italiano ma europeo», precisa Amitrano. «Ogni grande città sta cercando una possibile soluzione. Milano e Roma in questi anni hanno catalizzato gli investimenti. Le città medie hanno un futuro ma per il mercato del real estate rimane decisia la questione dimensionale e va risolto il gap infrastrutturale», ha concluso.  Infine, la sindaca del Comune di Piacenza Katia Tarasconi, città testimone di un importante evoluzione nel settore abitativo, che ha presentato, tra gli altri, il progetto di riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi, che prevede la creazione di 271 alloggi, di cui 143 destinati al social housing. «A Piacenza abbiamo tre atenei e il Conservatorio. Nei prossimi 10 anni servono circa mille residenze, per soddisfare il bisogno di giovani e studenti. Abbiamo grandi margini di crescita per una popolazione giovane che può lavorare a Milano, ma vivere in una città a scala umana com’è Piacenza», racconta la sindaca di Piacenza.

 

Red. Diac

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