DL INFRASTRUTTURE
L’applicazione dei prezzari in diminuzione soltanto dal 2025
Passata ieri al voto delle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera la correzione richiesta dall’Ance di non applicare retroattivamente la norma introdotta dalla legge di bilancio 2025: esclusa quindi l’applicazione per gli anni 2023 e 2024.
L’esame del decreto legge Infrastrutture alle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera è andata avanti ieri fino a notte e finirà solo stamattina, con la votazione di una quarantina di emendamenti ancora rimasti. Solo oggi nel pomeriggio o in serata sarà possibile avere dunque un quadro completo delle modifiche apportate al decreto legge 73.
Fra le norme approvate ieri va segnalata quella che limita l’applicazione dei prezzari in diminuzione negli appalti soltanto ai lavori realizzati o contabilizzati nel 2025. Il chiarimento si è reso necessario perché la legge di bilancio 2025, nel prorogare ai lavori realizzati nel 2025 le compensazioni per gli extracosti previste dall’articolo 26 del decreto legge 50/2022, aveva inserito una nuova disposizione che prevedeva la possibilità di applicare i nuovi i prezzari anche in diminuzione rispetto a quelli contrattuali.
L’Ance, nel corso dell’audizione cui aveva partecipato il delegato per le opere pubbliche Antonio Ciucci, aveva segnalato “il rischio concreto che la norma venisse applicata dalle committenti anche retroattivamente, coinvolgendo cioè i riconoscimenti riguardanti le annualità precedenti il 2025”. Un’eventuale applicazione retroattiva della norma – aveva detto Ciucci – “darebbe luogo a problemi gravissimi, quali, da un lato, l’impossibilità di attuare il recupero delle somme nel caso di lavori con contabilità ormai chiuse; e, dall’altro lato, una forte disparità di trattamento rispetto ai procedimenti con liquidazioni ancora in corso, con il rischio di forte contenzioso”.
Anche aveva quindi chiesto la disposizione potesse essere applicata solo dal 1° gennaio 2025. In questo senso va l’emendamento approvato ieri.
G.Sa.