La verifica al ministero del Lavoro
L’obbligo è scattato il 1° ottobre in base al decreto della ministra Calderone e a tre giorni dalla chiusura della fase di transizione sono complessivamente 554mila le istanze provenienti dalle imprese per mettersi in regola. Prevalgono però le autodichiarazioni inviate tramite Pec che hanno un valore temporaneo e dal primo novembre non avranno più efficacia. Tra le 217mila domande presentate con i moduli validi a regime ci sono anche quelle già accolte.
la revisione del codice appalti
Soluzioni equilibrate per l’equo compenso (articolo 9) e per il mezzo rinvio dell’obbligo di Bim, limitato alle opere sopra i due milioni (articolo 10). Brillante la soluzione dello sdoppiamento del PFTE che si fa pesante per gli appalti integrati con le linee guida del Consiglio superiore dei lavori pubblici (articolo 11) e leggero per le proposte del promotore in Ppp (allegato I.7, articolo 6-bis). Aggiustamento sulla progettazione (c’è più Bim) ma ancora il quadro non è completo e manca l’adeguamento dei corrispettivi. Male sul contratto prevalente (articolo 1), con il mantenimento dei contratti a “tutele analoghe”: resta tutto com’è, le nuove linee guida non saranno la soluzione ai problemi che la norma crea. Più attenzione per l’interoperabilità delle banche dati (articoli 5 e 6), richiesti standard europei alle PAD (articolo 7). Incentivi anche al personale non dipendente (articolo 12). Rafforzati i poteri ministeriali nella fase autorizzativa (articolo 8). Possibile riconferma dell’appaltatore o del concessionario con prestazioni di qualità (articolo 13): norma pro-concorrenza o trappola?
LE SIMULAZIONI DI ANCE AL MINISTERO
La norma del decreto varato dal governo rende inutile il meccanismo che aveva rappresentato la riforma più importante del codice 36. Inutile anche un anno di intenso lavoro al tavolo tecnico ministeriale. Dalle simulazioni si evince come il modello francese recuperi sempre il 90% degli aumenti effettivi dei costi, mentre quello più favorevole alle imprese in Italia arriverebbe al massimo al 61% se si apportassero tre modifiche sostanziali al correttivo: riconoscimento del 90% (e non 80%), calcolo sull’intero aumento percentuale dei prezzi (e non solo sull’eccedenza rispetto al 5%), arretramento del tempo di avvio della revisione dall’aggiudicazione al momento della presentazione dell’offerta.
LA MANOVRA ARRIVATA IN PARLAMENTO
Il disegno di legge contenente la manovra da 30 miliardi arriva in Parlamento dopo la bollinatura della Ragioneria e la firma di Mattarella. Tra le novità che non erano state annunciate subito dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri c’è il nuovo Piano Casa Italia cui sta lavorando il ministro delle Infrastrutture Salvini: dovrà essere varato entro 180 giorni in forma di Dpcm. L’obiettivo è quello di contrastare il disagio abitativo valorizzando il patrimonio esistente e riducendo il consumo di suolo. Ma non vengono indicate le risorse. Confermate le detrazioni per le ristrutturazioni al 50% ma solo sulla prima casa.
LE MODIFICHE AL CODICE 36
L’articolo 60 viene modificato in senso opposto a quanto richiesto con forza dalle imprese: la soglia del 5% per far scattare la revisione prezzi viene considerata una franchigia che esclude la revisione sui primi 5 punti di aumento dei prezzi. Tensione altissima fra i costruttori che lamentano anche il mancato rifinanzamento del decreto aiuti, sempre per compensare i rincari degli anni passati.
APPROVATO IL CORRETTIVO DAL CDM
Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il decreto correttivo del codice degli appalti con 89 articoli e un corposo intervento sugli allegati. È la prima approvazione, ora il testo andrà alla Conferenza unificata, al Consiglio di Stato e alle commissioni parlamentari per i rispettivi pareri, poi tornerà al Cdm per il via libera finale che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno. Un comunicato del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, evidenzia dodici punti qualificanti del decreto. Diario Diac comincia oggi e continuerà nei giorni prossimi un’analisi dettagliata delle norme del decreto, articolo per articolo, esprimendo anche una valutazione in voti da 1 a 10 della norma. Un modo non solo per rendere più chiara la norma e le sue implicazioni, ma anche capire le logiche e le dinamiche che ci sono dietro la soluzione prescelta (al posto di altre soluzioni possibili).
PRIMO ESAME DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Matteo Salvini porta oggi in Cdm il decreto correttivo del codice appalti. L’obiettivo è chiudere entro fine anno. Il ministro ha accelerato per evitare i paletti della risoluzione parlamentare. Fra le questioni insidiose equo compenso e articolo 11 sui contratti prevalenti e analoghi.
L'ACCORDO per allungare il periodo di aggiustamento
Per allungare il periodo in cui dovrà avvenire l’aggiustamento dei conti è stato sottoscritto un accordo fra Roma e Bruxelles che impone all’Italia l’attuazione di alcune condizioni “abilitanti” in materia di fisco, giustizia, Pa e impresa (fra cui la riduzione delle società pubbliche) più un altro pacchetto di investimenti e riforme aggiuntivi per il dopo-Pnrr, fino al 2031.
IN ATTESA DELLA LEGGE DI BILANCIO
Il documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles prevede per il prossimo anno un incremento delle risorse pubbliche destinate agli investimenti pubblici delle amministarzioni centrali per 1.144 milioni e una riduzione di 527 milioni per le amministrazioni territoriali. La previsione tendenziale degli investimenti fissi lordi è di 3,5%, gli obiettivi programmatici si fermano a 3,4%, a conferma che non ci si deve aspettare molto dalla legge di bilancio e dalla politica economica 2025 in favore degli investimenti ,al netto del Pnrr che da solo genera un punto percentuale del Pil di crescita (21,3 miliardi). Il Pil previsto a +0,9% nello scenario a legislazione vigente salirebbe a +1,2% programmatico (soprattutto per la ripresa dei consumi indotti dalla politica del governo).
Le misure della legge di bilancio
Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di Bilancio. Diventano strutturali il taglio del cuneo fiscale e l’intervento sulle aliquote Irpef. Si punta a sostenere i redditi bassi e le famiglie con misure a sostegno della natalità. Rimane l’incognita delle misure sulla casa mentre vengono annunciate risorse per gli investimenti pubblici. Sacrifici vengono chiesti a banche e assicurazioni e arrivano i tagli per i ministeri. Oggi parlerà il ministro Giorgetti
Diario nuovi appalti
I NUOVI COMMI 15-BIS E 15-QUATER DELL'ARTICOLO 41
di Niccolò Grassi
TAR UMBRIA
di Gabriella Sparano
Dossier
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codice appalti
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