L'ANTICIPAZIONE DI DIARIO DIAC
Il Demanio mette online 383 beni per il PPP, caccia ai partner PRIVATI: destinazioni housing e culturali-turistiche
Le Regioni con più immobili Lazio (57) e Lombardia (54). Beni suddivisi in 4 cluster: prevale quello culturale-turistico con 205 immobili, 35 sono per il social/senior housing e 29 per le residenze universitarie. Altri 114 beni a destinazioni miste. Oggi online la piattaforma “Crea valore, investi con noi” con informazioni per investitori privati nazionali e internazionali, profit e no profit. Dal Verme: la valorizzazione dell’immobile pubblico, anche attraverso gli investimenti privati, potrà potenziare la risposta agli obiettivi di sviluppo e ai fabbisogni dei territori e questo darà certezze agli investitori sulle destinazioni d’uso. Per la sottosegretaria al Mef Albano l’operazione mette un altro tassello al processo di digitalizzazione del patrimonio immobiliare pubblico.
Caserme, abitazioni, abbazie, complessi immobiliari, magazzini, aree, addirittura un’ansa morta del fiume Tevere e un aerocampo in Piemonte: il Demanio ha individuato fra le sue proprietà 383 immobili – ma l’elenco sarà aggiornato continuamente – per operazioni di valorizzazione da realizzare in collaborazione con investitori privati, locali, nazionali e internazionali. I beni statali selezionati dall’Agenzia guidata da Alessandra dal Verme sono stati suddivisi in quattro cluster: quello prevalente, con 205 immobili, è il culturale-turistico, mentre 35 immobili sono destinati o destinabili a social/senior housing e 29 considerati adatti per la realizzazione di residenze universitarie. Altri 114 beni sono a destinazioni miste fra queste precedenti. Le Regioni con più immobili sono il Lazio (57) e la Lombardia (54), come è evidente dalla carta tratta dal sito del Demanio.

La pubblicazione di questo elenco segna stamattina anche la messa online della sezione del sito del Demanio “Crea valore, investi con noi”, una piattaforma dedicata alle iniziative di valorizzazione e rigenerazione del patrimonio immobiliare dello Stato in partnership potenziale con soggetti privati. Per ogni immobile un fascicolo digitale contenente le informazioni sugli immobili disponibili per operazioni di valorizzazione, recupero e rifunzionalizzazione. L’apertura di questa piattaforma è un’altra tappa del profondo e ampio processo di digitalizzazione che punta anche a dare trasparenza e facilità di consultazione ai dati fondamentali del portafoglio immobiliare. Gli immobili sono stati selezionati con l’obiettivo di creare sinergie tra gli interessi degli operatori di mercato, profit e no profit, e l’offerta immobiliare dell’Agenzia, orientando le operazioni verso la valorizzazione e la riqualificazione urbana.
Nelle mappe che seguono, sono rappresentate le ripartizioni regionali dei quattro cluster. Il primo è il culturale-turistico.

Il secondo è il social/senior housing.

Il terzo è lo student housing.

Infine, il quarto è quello relativo alle destinazioni miste.

Queste ripartizioni sono destinate a cambiare anche rapidamente nel tempo perché la piattaforma sarà aggiornata costantemente.

La direttrice dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, sottolinea che, anche con questa operazione, “il nostro obiettivo è dare centralità all’utenza”. Attraverso gli investimenti privati – che potranno essere profit o no profit – “si potrà potenziare la risposta agli obiettivi di sviluppo e ai fabbisogni dei territori”.
Dal Verme sottolinea in particolare che questa operazione, rispetto a iniziative analoghe del passato, “si caratterizza per avere due pilastri: da una parte l’apertura al mercato, perché vogliamo mettere i privati in condizione di investire effettivamente fornendo loro certezze di lungo periodo; dall’altra l’accordo con i territori che è già largamente definito nel momento in cui mettiamo il bene sul mercato, soprattutto in merito alla sua destinazione d’uso futura che deve corrispondere alle esigenze dei territori stessi”.
“L’alleanza che stiamo stringendo con gli enti del territorio – spiega ancora dal Verme – permetterà di dare maggiori certezze agli investimenti anche di lungo periodo. La logica è di accompagnare investitore e territorio nelle opportunità e nell’esigenza di utilizzare gli immobili pubblici per eliminare qualsiasi forma di abbandono e degrado. L’immobile diventa un motore di rigenerazione urbana, il suo riuso risponde al mercato, crea sviluppo, benessere e impatti positivi per la collettività”, spiega dal Verme.
il sottosegretario al Mef, Lucia Albano, coordinatrice della Cabina di regìa sulla valorizzazione del patrimonio pubblico evidenzia che l’operazione aggiunge un ulteriore tassello al processo di digitalizzazione del patrimonio immobiliare pubblico.