La settimana
RIFIUTI
Tre gli alert rossi: gravi ritardi amministrativi, una media bassissima di 11 ettari bonificati l’anno su oltre 140mila, Sicilia, Lazio e Lombardia le regioni con più illeciti. Non va meglio per le falde, bonificate appena il 2%. Ci vorranno mediamente – per i siti di interesse nazionale più virtuosi o fortunati – almeno 60 anni prima di vedere l’iter concluso.
INVITALIA
LE TRIMESTRALI
Guardando alle forniture e gli stoccaggi, i flussi di gas russo in Europa sono diminuiti nel primo quarter 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024, principalmente a causa del mancato rinnovo dell’accordo per il transito del gas attraverso l’Ucraina. Tale calo, spiega Snam, è stato compensato attraverso il prelievo da stoccaggi e maggiori forniture di gas naturale liquefatto, soprattutto proveniente dagli Stati Uniti, il cui contributo ha raggiunto il 50%. Cattaneo: “Questi risultati dimostrano l’efficacia delle azioni manageriali”.
PRIMO TRIMESTRE 2025
Rallentamento del 14% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le installazioni di pannelli calano del 19%. Crescono, invece, le installazioni di impianti utility: in aumento del 4% quelli tra 1 e 10 MW; mentre quelli oltre i 10 MW registrano un incremento del 28%. Questi dati fotografano una tendenza di 6 gigawatt di installazioni in tutto quest’anno, mantenendo il target del Dm aree idonee di 23 gigawatt tra gennaio 2021 e dicembre 2025. Anche se, ed è questo a dover allarmare, resta distante il traguardo di 10 GW/anno necessari per raggiungere gli obiettivi del Pniec al 2030.
INNOVATION PLAN
A partire dal 2000, il 100% dei principali processi operativi è stato digitalizzato, un target che ha poi reso possibili progetti pervasivi di cybersecurity e la progressiva creazione di gemelli digitali (tridimensionali e operabili in virtual reality) degli asset gestiti, un’innovazione utile per test, simulazioni e formazione. “Le complessità crescenti della fase attuale, caratterizzata dalla fragilità degli equilibri complessivi e da un percorso di transizione energetica sempre meno lieare, hanno ulteriormente accresciuto l’importanza di un costante upgrade tecnologico di asset, processi e sistemi, sviluppando un innovativo modello di gestione e visione della prospettiva”, ha dichiarato l’amministratore delegato Stefano Venier.
VENIER A DIAC: "ITALIA GIA' OK CON GNL"
IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA
La riforma contenuta nel Ddl 1372 Senato (Delega al Governo per la revisione del codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica) introduce espressamente il meccanismo del silenzio assenso in caso di decorso del termine assegnato all’ufficio ministeriale periferico. Modifica il vigente articolo 146, che disciplina la procedura di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica da parte della Regione/Comune sulla base del parere obbligatorio e vincolante della Soprintendenza da rendersi entro 45 giorni, senza esplicitare cosa accade ove non venga reso il parere.
Ma che succede se la Soprintendenza non resta silente ma renda il parere oltre il termine previsto, specie se contrario alla realizzazione dell’intervento edilizio proposto?
Sul punto, la giurisprudenza nel tempo ha mutato posizione passando dal considerare il parere tardivo e contrario da semplicemente non vincolante per il Comune (che comunque poteva recepirlo) a inefficace, ai sensi dell’articolo 2, comma 8 bis della legge 241/1990 (con una serie di pronunce del Consiglio di Stato dal 2023 a oggi).
OBIETTIVO 2030 DI 6,63GW
Lo spirito della legge, ha detto l’assessora all’ambiente Irene Priolo, sarà quello di un “equilibrio fra istanze private, che la norma definisce come opere di interesse pubblico prevalente e interessi pubblici di tutela del territorio, sostenibilità ambientale, impatto paesaggistico e ambientale, ma anche di prossimità alle infrastrutture, facilità di connessione alla rete e sicurezza energetica, salvaguardando allo stesso tempo le nostre produzioni agricole”.
BLACKOUT IBERICO
La giornata
SNAM
La Bw Singapore, situata a 8,5 chilometri al largo del comune romagnolo, ha concluso senza ritardi le procedure di messa in servizio (commissioning) e garantirà una capacità annuale di rigassificazione di 5 miliardi di metri cubi. Venier: “Dietro questi numeri c’è la scelta chiara di realizzare le infrastrutture per consentire la diversificazione delle fonti e per rafforzare la resilienza del nostro sistema energetico”.
UNA LEZIONE DAL BLACKOUT IBERICO
Spagna, Portogallo e Francia i Paesi coinvolti dalle interruzioni di elettricità nelle ultime ore hanno previsto importanti investimenti per potenziare il proprio sistema di accumulo ma andrebbero accelerati molto di più in proporzione ai nuovi impianti rinnovabili. Secondo i critici delle fonti non programmabili pesano le installazioni extra di fotovoltaico, anche sul prezzo medio sui mercati elettrici nazionali.
LO SCENARIO TEHA
Il nostro Paese può puntare su un modello energetico unico, che può contare su diverse fonti di energia: dall’idrogeno al biometano, dalle rinnovabili all tecnologie per la carbon capture. Ma pesa il problema infrastrutturale: entro il 2028, il volume dei dati passerà da 149 a oltre 394 zettabyte, il consumo energetico dei data center è destinato a crescere di 6 TWh ma sebbene la produzione energetica da fonti rinnovabili aumenterà di 42 TWh nello stesso periodo, garantendo energia sufficiente, si rischia di perdere il potenziale. A guidare il mercato globale sono gli Stati Uniti, con oltre 5.000 Data Center, seguiti dall’Ue con 2.220 unità.
La giornata
Unioncamere - Min. Lavoro
Filiera dell’edilizia protagonista con i tecnici delle costruzioni civili (competenze richieste con elevata importanza al 66,6% delle entrate) e i tecnici della gestione dei cantieri edili (65,7%). Ma non solo, questa competenza è decisiva ai fini dell’assunzione anche di tecnici meccanici (67,1%), specialisti in scienze economiche (66,4%), ingegneri energetici e meccanici (65,6%).
EFFICIENZA ENERGETICA
Nel 2024, i Building Energy Management System hanno attratto oltre 5 miliardi di investimenti. Per quest’anno se ne prevedono il 7,9% in più fino al 2030 per arrivare a quota 8 miliardi. In Italia sono quindicimila le aziende che sviluppano software e 489 offrono servizi di intelligenza artificiale, 97 lavorano per ottimizzare i consumi energetici. Le azioni di mitigazione possibili per i data center.
GREEN CITIES
La recente lettera della Soprintendenza di Roma con le valutazioni e prescrizioni di modifica delle Norme Tecniche di piano regolatore, approvate lo scorso dicembre dall’Assemblea Capitolina, merita attenzione non solo perché si tratta della Capitale ma per come l’ufficio territoriale del Ministero dei Beni Culturali ha deciso di segnare il proprio campo di poteri su un ambito ampissimo di decisioni che riguardano il governo del territorio. Un esempio, tra tanti, riguarda l’installazione di impianti solari sui tetti degli edifici. Qui la richiesta è secca: si deve stralciare quanto approvato dall’organo elettivo della città. Ed è interessante approfondire il tema, perché riguarda una decisione al di fuori del perimetro dei poteri della Soprintendenza.
IL RAPPORTO
Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia: “La domanda globale di elettricità dei data center è destinata a più che raddoppiare nei prossimi cinque anni, consumando entro il 2030 la stessa quantità di elettricità consumata oggi dall’intero Giappone. Ma i paesi che vogliono trarre vantaggio dal potenziale dell’intelligenza artificiale devono accelerare rapidamente i nuovi investimenti nella produzione di energia elettrica e nelle reti, migliorare l’efficienza e la flessibilità degli stessi data center e rafforzare il dialogo tra i decisori politici, il settore tecnologico e l’industria energetica”.
Il bando
SCR PIEMONTE SPA
di Mercedes Tascedda
IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA / 30
di Salvatore Di Bacco
Il disegno di legge 1372 Senato evidenzia l’ipotesi (non condivisibile) di andare in direzione di un abbandono della tutela da parte dello Stato, che rema contro la lettera e lo spirito dell’art. 9 della Costituzione.
La maggior devoluzione della tutela paesaggistica agli enti locali non sembra assolutamente idonea a ridurre i tempi di risposta, anche alla luce di una mancata garanzia di elevati livelli di protezione del paesaggio, proprio perché in molti enti locali mancano adeguate dotazioni di personale specializzato, che possano supportare scelte destinate a incidere in modo significativo sul contesto territoriale e paesaggistico.
Tali carenze appaiono già evidenti, laddove l’allungamento dei tempi di conclusione dei procedimenti paesaggistici non dipende solo dalle Soprintendenze, ma, da tardive trasmissioni degli Uffici competenti comunali (Edilizia, Urbanistica, Ambiente e Paesaggio) con delega di tutela del patrimonio paesaggistico (delega che evidenzia delle criticità con profili di incostituzionalità).
Con questa proposta di legge, si finirebbe con il sovraccaricare ulteriormente, il già gravoso carico di lavoro degli enti locali, con inevitabili ed ulteriori conseguenze nei ritardi nel rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche.
Occorre anche sottolineare come spesso i tempi delle autorizzazioni paesaggistiche siano resi inevitabilmente più lunghi dalla presentazione di progetti inadeguati e incompleti, che richiedono necessariamente integrazioni e approfondimenti sia da parte delle Soprintendenze che degli enti locali comunali, mentre sarebbe necessaria maggiore consapevolezza, professionalità e alta qualificazione sul tema ambientale/paesaggistico trattato dai proponenti.
L'architettura vista da LPP/9
di Luigi Prestinenza Puglisi
Tra le utili iniziative della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura metterei senza dubbio il bando destinato a finanziare i festival dell’Architettura, quest’anno giunto alla terza edizione. I festival servono a raccontare ai non addetti ai lavori quanto sia importante la buona progettazione del territorio, delle città, dei quartieri e degli edifici in cui viviamo. Uno, il recente Festival Industria, ha avuto particolare interesse. È stato organizzato da diversi soggetti con capofila l’Ordine degli Architetti di Modena ed ha avuto come focus il tema degli spazi industriali. Cioè complessi edilizi che possono imbruttire e compromettere il territorio, come per esempio succede con le sterminate sequenze di capannoni della Pianura Padana. Oppure valorizzarlo come accade con interventi pensati da imprenditori illuminati e sensibili alla qualità dei luoghi, nonché alla buona reputazione dell’azienda, come è accaduto, per esempio, con Prada che ha affidato i suoi edifici industriali a Luca Canali.
LA NOTIZIA
INVITALIA
di M.Gia.
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Iscrizione n°65/2024
ROC numero 41634
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