Verso la scadenza del primo ottobre
Patente a punti, non ci sono né il decreto attuativo né la piattaforma. Il ministero studia l’ipotesi RINVIO breve
Non è stato pubblicato il decreto attuativo e non è operativa la piattaforma telematica dell’Inl. Le imprese chiedono tempo e si cerca una soluzione per uscire dell’impasse. Il ministero pensa a una proroga di un paio di mesi, le associazioni artigiane ne propongono sei da approvare con emendamento al decreto legge omnibus (che però scade il 7 ottobre). Lì si potrebbe trovare una soluzione anche più breve ma sarà poi necessario intervenire per decreto legge se si riterrà necessario farlo prima del 1° ottobre.

Marina Calderone, Ministra del Lavoro
La preoccupazione di non farcela lascia ormai il posto alla certezza: con il passare dei giorni, è di fatto impossibile per le imprese arrivare pronte all’appuntamento del primo ottobre quando scatta l’obbligo della nuova patente a crediti. Non è stato ancora pubblicato il decreto attuativo, con le relative circolari interpretative, e non è ancora operativa la piattaforma telematica dell’Ispettorato nazionale del Lavoro per l’invio della domanda. Ecco, dunque, che prende corpo l’ipotesi di un rinvio. Ē a questo che gli uffici del ministero starebbero lavorando per prevedere nel regolamento attuativo una fase transitoria di un paio di mesi.
Oltre alle critiche nel merito, le associazioni imprenditoriali avevano anche manifestato i propri timori sui tempi troppo stretti già a luglio quando il ministero del Lavoro aveva ufficialmente presentato il decreto attuativo. Timori che si sono trasformati in un vero e proprio allarme, come Diac Diario ha raccontato in queste settimane, soprattutto con l’intoppo del parere del Consiglio di Stato il quale ha mosso rilievi, non solo formali, al decreto che devono essere recepiti nella stesura definitiva. Un imprevisto che allunga i tempi della pubblicazione del decreto.
Il problema che si pone è come uscire da questo impasse. La possibile soluzione sembrerebbe così essere quella di introdurre una fase transitoria per dare tempo alle imprese di prepararsi, con un lasso di tempo di 60 giorni. Rimarrebbe comunque l’obbligo a partire dal primo ottobre. Scadenza che, va ricordato, è fissata nella norma prima e su questo non potrebbe intervenire il regolamento attuativo.
A spingere più in alto l’asticella sono state le imprese artigiane con un emendamento presentato da Cna, Confartigianato e Casartigiani che hanno presentato ai gruppi parlamentari della Commissione Bilancio e Finanze del Senato un emendamento dal Dl Omnibus, che prevede una proroga addirittura di sei mesi, con lo slittamento del termine dal primo ottobre al primo aprile: Articolo 7-bis (Proroga in materia di patente a crediti) 1. All’articolo 27 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, le parole “1° ottobre 2024” sono sostituite dalle seguenti: “1° aprile 2025””, si legge nel testo della proposta di modifica. Anche l’Ance aveva posto con forza il problema di avere un tempo congruo – pur prevedendo un tempo decisamente minore – almeno una decina di giorni – per consentire alle imprese di preparare la documentazione. Considerando la deadline del primo ottobre, il decreto dovrebbe essere pubblicato almeno entro il 20 settembre. Avere qualche giorno in più, con una fase transitoria, verrà sicuramente accolto con favore.
Anche la modifica legislativa di rinvio della scadenza dovrebbe arrivare prima del primo ottobre e il decreto legge omnibus scade il 7 ottobre. Se si riterrà comunque necessario intervenire prima del 1° ottobre, magari dopo una norma approvata nel decreto omnibus nel primo ramo del Parlamento, sarebbe necessario comunque un decreto legge.
Enorme è la platea di imprese coinvolte da questa vera e propria rivoluzione. Come ə noto, tutte le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri edili dovranno possedere la nuova patente. Sono esentate da tale obbligo le aziende in possesso dell’attestato di qualificazione SOA in classifica pari o superiore alla III, come previsto dall’articolo 100, comma 4, del Codice degli Appalti Pubblici, nonché coloro che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale. Ma l’obbligo di possesso della patente riguarderà non solo tutte le imprese edili, incluse quelle artigiane, ma anche tutte le aziende che operano in specifici che fasi lavorative all’interno dei cantieri: è il caso degli impiantisti, serramentisti , fabbri, lattonieri, imbianchini, pavimentatori. Difficile pensare che questo universo di imprese sia pronto per l’appuntamento del primo ottobre. Certo è che questo decreto ha avuto tempi di gestazione ben più lunghi del previsto: il ministro del Lavoro, Elvira Calderone, aveva annunciato la presentazione del decreto attuativo entro il mese di maggio. I tempi si sono allungati e di molto visto che la presentazione ufficiale alle parti sociali è avvenuta a fine luglio. Forse è stato troppo ottimistico pensare che la strada sarebbe stata in discesa.